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Fiat 1100/103 D Familiare

fiat1100familiareicoma20231002.jpg
Anno 1960, targhe nere del 1967 (Icoma26).

Data: 04/10/2023
Commenti: 6
Visualizzazioni: 1022
Commenti
#1 | time101cv il 03/10/2023 01:27:48
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2023/10/img_20230928_195557_850_1.jpg
(foto "Icoma26" )
#2 | Frabo187 il 03/10/2023 10:22:39
CHe bella! Smile
#3 | 131 Mirafiori il 03/10/2023 21:03:02
Mi chiedo quante ne sono state prodotte e quante sono arrivate fino ai giorni nostri…
Comunque la livrea bicolore - spero sia originale - le sta di incanto
#4 | Nathan il 04/10/2023 14:49:31
Direi che non è in alcun modo una “export” ma una 103D di fine serie. Tutti i particolari rimandano proprio a questa serie, e anche l’anno di immatricolazione è compatibile.
Il bicolore è corretto ed è stata l’ultima versione delle familiari ad offrire questa opzione di serie.
#5 | Markino il 05/10/2023 13:36:24
Mi chiedo quante ne sono state prodotte e quante sono arrivate fino ai giorni nostri…

Diversamente da come siamo stati abituati a riscontrare tra gli anni '90 e almeno il primo decennio degli anni 2000, quando le "station wagon" erano diventate vetture "alla moda", acquistate pure da coloro che ne non avevano una reale necessità, tanto da prevalere nettamente nelle vendite, in alcuni casi (es., FIAT "Marea" ), rispetto alle corrispondenti versioni berlina (Volvo, addirittura, ha realizzato qualche modello solo in versione "Station" ), negli anni della "1100" questo tipo di configurazione era appannaggio quasi esclusivamente di categorie professionali - segnatamente, artigiani e commercianti - che la destinavano frequentemente, per non dire costantemente, al carico di merci e attrezzature, o di famiglie numerose, che ne sfruttavano ugualmente il più ampio vano bagagli. Tutti gli altri, anche per motivi di "immagine", non si sarebbero sognati di acquistare simili vetture, disprezzate anche da Gianni Lancia quando Viotti gli sottopose il prototipo di una "Giardinetta" legno (in realtà, bellissima) su base "Aurelia" ("io, nelle mie auto ho sempre cercato raffinatezza meccanica e personalità delle carrozzerie. Questa è la vettura del negoziante che va al mercato a caricare frutta e verdura. Accorciatela un poco, perché mi sembra anche un carro funebre, e facciamone 50 per accontentare tutti", avrebbe detto).
I volumi di produzione erano pertanto necessariamente molto inferiori a quanto sarebbe accaduto qualche decennio dopo: per la "1100", si può ipotizzare, molto a spanne, che le "Familiari" costituissero circa il 15-20% delle berline, percentuale ovviamente variabile nel tempo e a seconda delle varie serie via via succedutesi (il 1965, ad esempio, vide una punta di oltre il 30%, dovuta soprattutto al crollo delle richieste della "D" berlina).
L'impiego senza risparmio, molto frequente per queste vetture, talvolta in normale uso ancora negli anni '90 e '00, ha fatto sì che le superstiti siano assai rare - specialmente per le serie più datate, che si contano su poche mani - ma che abbiano al contempo beneficiato di restauri integrali da parte di veri appassionati di automobili popolari di questo periodo storico.
Davvero magnifico l'esemplare in foto; sono a mia volta un grande estimatore del "genere".
#6 | prof il 05/10/2023 18:20:44
questo tipo di configurazione era appannaggio quasi esclusivamente di categorie professionali - segnatamente, artigiani e commercianti - che la destinavano frequentemente, per non dire costantemente, al carico di merci e attrezzature [...] Tutti gli altri, anche per motivi di "immagine", non si sarebbero sognati di acquistare simili vetture

Io sono figlio di questa visione: mio padre la pensava (e la pensa tuttora) proprio così.
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