Pezzo superbo per veri raffinati benestanti dell'epoca (spesso proprietari anche di altre automobili, magari di categoria superiore), realizzato in tiratura limitata dalla Carrozzeria Pininfarina, già con cilindrata 1,5, se ricordo bene; lo ammirai alcuni anni fa in occasione di un raduno di anteguerra nel piacentino, approfittando della tappa statica presso una nota torrefazione di Pontenure. Di grande fascino la targa immediatamente postbelllica della Capitale, che lascia vagheggiare scenari di traffico scarso, con automobili spesso rabberciate o trasformate in camioncini, in un contesto immortalato dal cinema neorealista.
Inevitabilmente rarissime le superstiti, considerate le drammatiche vicissitudini attraversate dal Paese quando queste vetture erano ancora nuove, e spiccavano nettamente sul parco circolante per modernità e prestazioni, qualità che le resero ambite prede di requisizioni nel buio periodo dell'occupazione nazista; non poche "Aprilia" furono recuperate nei campi Arar, dove confluì ogni sorta di veicolo, bellico e non. Questa in foto sfoggia pure una favolosa carrozzeria Convertibile, che la rendeva molto appetibile per impieghi, diciamo così, "istituzionali" e di "rappresentanza".
Avvistamento di grande livello, considerate anche le condizioni generali, frutto di un accurato restauro non troppo remoto. Avessi la possibilità economica (siamo oltre i 120-130 k€), e soprattutto una sistemazione al chiuso adeguata, questa sarebbe una delle vetture per me più desiderabili, da affiancare all'altra più "recente" che già possiedo.