Versione rarissima da preservare con cura e custodire gelosamente, speriamo non sia una fuga all'estero. Bellissimi i cerchi specifici e le decalcomanie varie.
Per la sua rarità e particolarità, si può tranquillamente sorvolare sul colore non molto adatto alla vettura, per giunta in condizioni spettacolari e probabilmente mai restaurata. A parte il 1015 cc della GS, non ricordo altre differenze rispetto ai modelli meno "ricchi", per questo ci vorrebbe l'intervento dei citroenisti del sito
Sebbene la sua linea faccia ancora storcere il naso a tanti (il buon Opron fu costretto al secco taglio posteriore dal dover utilizzare lo stesso giro porte della Break) non si può non riconoscere alla Ami 8 berlina un fascino tutto suo, ingigantito dall'essere stata messa in secondo piano dal mercato ai suoi tempi, in favore della ben più versatile "Week End", così era chiamata la Break in Italia con lustri d'anticipo sulla Fiat.
Equipaggiata col quattro cilindri della prima GS, proprio quel 1015 caratterizzato da una potenza rimarchevole in rapporto alla cilindrata e affetto da malfunzionamenti di ogni sorta dovuti alla natura sperimentale e quasi corsaiola del propulsore, l'Ami Super era un piccolo razzo sotto mentite spoglie: superava i 140 orari, era ben frenata grazie ai dischi anteriori, ed era forte delle ben note doti di tenuta di strada.
Fra prima e seconda serie (questa è una seconda, caratterizzata dalle strisce adesive laterali) furono molto pochi gli esemplari immatricolati in Italia, se non ricordo male meno di 3000.
Per un duecavallista è una sorta di sogno proibito: deve essere una bella sensazione ingranare la quarta (a cloche sul pavimento) e filare oltre i 140 con la tua "derivata 2CV"....
Non sapevo di tutti questi particolari: ne apprezzo la rarità, oltre che le ottime prestazioni per essere una umile "Ami". Sembra davvero un conservato eccezionale.
(foto "Fantonx14" )