Esemplare champagne metallizzato in condizioni davvero notevoli, tanto più che si tratta della versione di punta, già molto rara all'epoca in Italia per i ben noti motivi fiscali, equipaggiata con l'eccezionale V6 Busso. Tocchi distintivi della "Quadrifoglio", la strumentazione con scale a led, e la valigetta estraibile in tonalità coordinata con la plancia, che faceva molto businessman milanese.
Data la targa, potrebbe anche trattarsi di un'importazione dall'estero, magari dalla Germania o dalla Svizzera, mercati che all'epoca assorbivano una buona porzione delle 6 cilindri costruite ad Arese.
L'unico neo che mi sembre di notare in questa favolosa automobile è una verniciatura differente del padiglione e del montante, forse argento, nei pressi del lunotto, a meno che non si tratti di un effetto delle condizioni di luce.
Molte Alfa Romeo di grossa cilindrata (vendute col contagocce all'epoca nel nostro mercato) stanno ritornando in Italia da "storiche". Le 75 3.0 V6 in vendita o comunque circolanti sono quasi tutte con targhe nuove europee...
La mia preferita!! tenuta ottimamente, dotata di aria condizionata, peccato per la targa, spero anche io che la verniciatura differente sia dovuta a condizioni di luce..
Altro caso di rivalutazione recente. Nonostante ancora oggi sia in debito di appeal rispetto alla ben più riuscita 75, tutti riconoscono all'Alfa uno sforzo importante per rendere la 90 un'auto tecnologicamente all'avanguardia e stilisticamente personale.
Se come base avessero potuto usare un corpo vettura meno anziano, i risultati sarebbero stati ben diversi, ma tant'è: il vero problema della 90 era l'abitacolo, comodo solo per quattro persone, quando per il prezzo e la classe del modello sarebbe stato auspicabile maggior spazio in larghezza (il confronto con la coeva Thema era improponibile).
Nell'attesa che la travagliata gestazione della 164 arrivasse ad un compimento, la 90 fece comunque qualche numero: in Italia la motorizzazione preferita era la 2.0, motore dignitosissimo, con contingenti più limitati per la 1.8, che venne utilizzata anche dalle forze dell'ordine.
Qualcuno ancora oggi la considera solo un brutto aggiornamento dell'Alfetta, ma io sono totalmente in disaccordo, si tratta di un'auto che ho sempre desiderato e apprezzato per molti motivi; da bambino avevo il modellino della Polistil, che purtroppo ho distrutto totalmente, un vero peccato, considerando anche il valore che ha adesso.
Nei primi mesi di commercializzazione, le richieste della 90 erano abbastanza elevate, poi per una serie di motivi calarono vistosamente ( avete già accennato qualche riferimento alla 75 ed alla Lancia Thema, quest'ultima effettivamente era un altro pianeta sotto molti punti di vista).
La 90 restò in produzione soli 3 anni, nei quali venne prodotta in 6677 esemplari dotati del propulsore 1.8, 27447 furono le 2.0,sia a carburatori che ad iniezione e comprese le prestigiose 2.0 V6; invece le 2.5 vennero prodotte in 6912 unità, alcune delle quali già catalizzate ed occorre poi ricordare la 2.4 Turbodiesel prodotta in 15392 esemplari.
Ottimo esemplare! Questa è un'auto che più invecchia più si apprezza.. esempio di come, pur disegnando un'auto con l'accetta, si possa trasmettere un senso di comfort, dinamicità e sicurezza.
PS. Una pignoleria: siamo sul crinale fra targa nera e bianca, chi ci dice che sia nata con la nera? Lo chiedo pensando ad altri avvistamenti di auto dello stesso periodo con targhe rifatte..
Questa foto è stata scattata il 16 maggio, ha quindi pasturato nell'archivio di time101 per 5 mesi in attesa di conoscere la data esatta di immatricolazione... Cosa che è avvenuta pochi giorni fa dopo che ho avuto la fortuna di conoscere il proprietario.
Ecco una delle auto che mi sta cominciando davvero a piacere molto e che non nascondo che desidererei averne una nel mio garage.
Mio zio ebbe per un anno una 90 1.8 di colore grigio chiaro che purtroppo gli fu rubata per una rapina e poi ritrovata incendiata dai banditi che fecero quella rapina: ricordo che aveva anche l'aria condizionata e uno stereo a 8 altoparlanti.
Davvero un esemplare molto ben tenuto questo qui e con una motorizzazione davvero molto rara.
Io invece la prenderei proprio per la motorizzazione extra large, almeno per i canoni nostrani.
Essendo già storica le spese ordinarie non sono troppo dissimili da una vulgaris 1.8 o 2.0, tranne che per i tagliandi importanti come la sostituzione delle cinghie di distribuzione.
Ritornando in topic anche a me sta cominciando a piacere sempre più l'incompresa 90.
Direi che sarebbe utile ricordare che la 90 fu la prima Alfa Romeo che volendo poteva essere dotata dei freni con ABS, a partire dal 1986, quando ci fu un piccolo aggiornamento del modello, che assunse anche la denominazione "Super"
L'impianto ABS era disponibile sulle versioni 2.0 V6 iniezione ed anche sulla 2.5, pagando un sovraprezzo di circa 2 milioni e mezzo di Lire.
(foto "francesco78" )