Mai vista una dal vivo e chissá se mai ne vedrò una..Meritatissimo il primo posto odierno,rientra fra gli avvistamenti che io definisco "surreali" per raritá e particolarità del modello. Era in vendita da tempo su subito.it,chissá se finalmente ha trovato un nuovo propietario.
Ormai non la ricordavo più neppure io, grande avvistamento!
Il modello fu' poi prodotto anche in Romania dalla Dacia sia in questa versione che familiare.
Chiedo scusa per la qualità abbastanza pessima della foto ma l'ho fatta col telefono, comunque è davvero come nuova.
Per la cronaca penso che abbia perso le speranze di venderla perché ha tolto il cartello vendesi.
Era brutta come poche auto al mondo. La seconda serie era lievemente migliorata nel frontale, ma la linea in generale a mio avviso aveva delle sproporzioni davvero ostiche da digerire. Ma è una rarità talmente incommensurabile che non si può non rimanere a bocca aperta a vederne una ancora viva. Grande avvistamento!
Mi accodo ai complimenti per lo scatto che immortala una vera e propria rarità! La R12 era decisamente meno riuscita della coeva Peugeot 504 la cui coda spiovente e soprattutto il frontale erano più armoniosi. Questa in foto è un modello post-restyling del '75, se possibile ancor meno aggraziato del precedente. Se non erro pure la sportiva Gordini non riuscì ad eguagliare il successo dell'antenata R8.
Tipico brutto anatroccolo la cui sfortuna ne moltiplica oggi la simpatia... La ricordo bianca base di un mio vicino di casa, già nei primi anni 80 portava male i suoi anni
Quoto alla grande Polar!!!
Certo, brutta lo era e come, ma col tempo e l'estrema rarità, sta acquisendo il suo fascino. Questa poi è davvero in condizioni encomiabili, un conservato da urlo, motivo in più per dover stringere la mano al proprietario per come l'ha fatta arrivare ai nostri giorni, pari al nuovo.
Complimenti sia al proprietario che.....ovviamente all'avvistatore!!!
Da amante in genere delle rarità francesi non posso che apprezzare questa R12 restyling, purtroppo nella piuttosto basica versione "TL". E' vero, la linea è decisamente inusuale (anche all'epoca), soprattutto se paragonate alle italiane del periodo che non brillavano certo per spunti fantasiosi ma perlomeno erano equilibrate (mi riferisco alle 128, 124, A111, Fulvia berlina...). Questa invece era un insieme di linee spezzate, dritte e spioventi; quasi un "puzzle" venuto male. Eppure, nonostante questo, la linea e la macchina in se stessa è durata fino alla soglia degli anni 2000 in alcuni Paesi quali Romania (Dacia), Turchia (Oyak-Renault) e Argentina (col suo nome). I continui restyling però l'hanno resa ancor più grottesca perché hanno tenuto i lamierati d'origine (del 1969) abbinati fino a paraurti integrali in resina e altre "modernità" fuori tempo applicati sulla linea originaria. Detto tutto ciò, finisco col dire che nonostante questo, la R12 Gordini è una delle mie auto preferite (ho anche il modellino e diversi articoli) ma i prezzi (seppur lontani da quelli della inarrivabile R8 Gordini) sono elevati. E allora anche una 12 TS, magari bianca o arancio, con targa nera, non mi spiacerebbe...
Da bambino l'avrei definita senza dubbio un cesso, però a distanza di decenni me la fanno sembrare più bella di quella che è. Ricordo che un mio vicino di casa aveva la versione familiare, bianca, se possibile ancora più brutta della berlina.
Fino a qualche anno fa vedevo girare una delle ultime versioni Dacia in tinta bordeaux metallizzato con targa rumena, veramente grottesca con i paraurti in plastica e la mascherina in tinta.
Un ex collega di mio papà aveva una Renault 12, tinta Verde smeraldo o qualcosa di simile, praticamente era dello stesso colore che della 12 che appariva nelle inserzioni pubblicitarie di Renault su Quattroruote.
All'epoca venne acquistata in virtù di un prezzo di listino contenuto unito ad una buona dotazione di accessori; fu poi sostituita da una Ritmo Diesel nei primi anni 80.
Quando mio padre aveva la R12 il sottoscritto aveva 6-7 anni pertanto non ricordo gran che come si viaggiava e se all'epoca mi piacesse, sta di fatto che la macchina a giudizio di mio padre non era male se non che per lui non era adatta per via che le berline per la sua professione di radiotecnico non permettevano le comodità di una famigliare al trasporto dei TV, così a causa di un guasto ai freni uscendo in retromarcia dal cortile in discesa di casa nostra, finì ad abbattere il cancello di entrata e fù danneggiata seriamente nel posteriore quindi non venne riparata ma data in permuta per una Simca Break. Ad ogni modo la rarità di oggi mi fa molto piacere vedere in un buon stato di conservazione....
Mi accodo ai commenti precedenti. Certo bella non si può proprio dire, anzi: eppure, a suo modo, mi risveglia quell'insito gusto dell'orrido... L'avvistamento di Mariano è sensazionale; non solo per il modello in sé, ma, soprattutto, per le condizioni eccellenti. Se il proprietario ha desistito dal tentativo di venderla e decide di tenerla, meriterebbe una medaglia.
Nonostante le forme trapezoidali assai poco ortodosse, la "12" riscosse un notevole successo commerciale sino almeno alla prima metà degli anni '70, a cominciare dalla madrepatria. Vendette egregiamente anche da noi, pur collocandosi in un segmento di mercato piuttosto affollato, già adeguatamente presidiato da modelli FIAT di larghissima diffusione, come la "128" e la "124".
Praticamente scomparsa dalle strade già dai primi anni '90; sorprendente poter scovare qualche esemplare, specie se in condizioni del genere, tanto più su una piazza, quella napoletana, dove le auto hanno tradizionalmente vita molto dura per una lunga lista di ragioni "ambientali", e dove sono pochissime le vetture anziane giunte integre ai nostri giorni, nonostante l'ampiezza del parco via via susseguitosi nel tempo.
Non si può certo dire bella; interessante lo è di sicuro, sebbene, al solito, preferisca la serie d'origine a questa versione ristilizzata di metà anni '70.