Se è quella che penso io, è stata in vendita su un sito online tempo fa; dovrebbe essere verdino metallizzato, ed essendo delle primissime uscite, dovrebbe avere il rivestimento superiore del cruscotto ancora in radica e non in velluto/alcantara, anche se dalla foto non sembra.
Esemplare tenuto benissimo e bellissimo, ma sono di parte
Ma guardando meglio il colore non pare il verdino, quindi forse è un altra...meglio così...una Biturbo in più!
La Biturbo mi ha sempre affascinato; uno dei (non pochi) pregiati mix di eleganza e sportività in stile italiano. Sembrerebbe una tinta champagne: ma non escluderei del tutto il verdino, un po' alterato dalla luce incerta. Stupenda, in ogni caso.
confermo, si tratta di un "verdino" metallizzato. è un modello che non rientra nella mia top ten, ma che ho sempre apprezzato.
questo esemplare è in perfetto stato.
dalla foto non si evince, ma il porta targa è di un noto concessionario del nord italia (che non coincide con il luogo dell'avvistamento né con la provincia della targa) che si occupa di auto d'epoca.
"PG 42", esemplare molto in ordine visto diverse volte alle fiere; evidentemente, ha trovato un acquirente ed è rimasto in mani italiane, circostanza non scontata ma, per una "Biturbo" della prima generazione, nemmeno troppo difficile a realizzarsi, visto che le quotazioni sono ancora abbordabili, e che gli stranieri, potendo spendere, si orientano su ben altro genere di Maserati; lo ha testimoniato l'asta "Duemliaruote" di Rho, dove le Maserati del "tesoro di Compiano" erano pressoché tutte storiche (con la ragguardevole eccezione della strabiliante e plurimilionaria "MC12", peraltro troppo estrema per i miei gusti), ed hanno strappato prezzi che, appunto, solo gli stranieri sono disposti a sostenere.
Che bella, e poi una delle prime...
Ha solo il portatarga da sradicare via, ma per il resto... la vorrei proprio...
Fra le TN italiane recenti, oltre i 4 metri, la preferirei alla thema turbo, anche se la fama del 6 cilindri a carburatori non e' delle migliori...
Sono abbastanza agée per ricordare il cupo brontolio del sei cilindri, all'epoca gli esemplari circolanti non mancavano e attiravano l'attenzione di molti invidiosi al volante di umili mezzi di trasporto.
Davvero un peccato che la sua carriera sia stata macchiata dalla brutta nomina che s'era fatta la prima versione sull'affidabilità: era una vettura equilibratissima nelle linee, sobrie, sportive che fanno riconoscere da miglia di distanza chi le ha partorite, interni opulenti, bellissimi nel design (ad eccezione della strumentazione troppo grande per la bellissima plancia, neo poi sistemato nella successiva versione ad iniezione), con una dotazione di serie stratosferica per i tempi. Un gioiello decisamente da rivalutare.
Questo splendido esemplare risveglia i "sogni proibiti" (automobilistici, s'intende ) che avevo da bambino, nei quali la Biturbo aveva un posto di eccellenza, ma presto offuscati dalla cattiva reputazione relativa ai problemi meccanici.
linee, sobrie, sportive che fanno riconoscere da miglia di distanza chi le ha partorite
A onor del vero, la paternità della linea è dovuta al Centro Stile della casa del Tridente, anche se è in effetti evidente l'eredità lasciata da Giugiaro con la terza serie della Quattroporte. Peraltro, le dimensioni più contenute della Biturbo, conferiscono a quest'ultima una linea infinitamente più dinamica e grintosa.
(foto "Blowup" )