Non ci posso credere, una replica perfetta della Alfasud di Ametrano.
Notevoli l'antenna a frusta, la fettuccia anti elettricità statica e ...una borchia mancante!
Meno male che ha ancora il parabrezza....
"Bianco, rosso e Verdone" a parte, è bellissima questa Alfasud del secondo anno di produzione. Con i cerchi in lega sarebbe perfetta, ma non potremmo dire "C'hanno fregato le borchie? Lo fanno, lo fanno..."
Pero` congratulazioni al proprietario per essere riuscito a conservare buona parte di un veicolo assemblato, a veder la data, con le famigerate lamiere sovietiche, frutto degli scambi di Togliattigrad, che hanno falcidiato le prime malcapitate Beta
La parte anteriore sembra pitturata a pennello, salvo perfido riflesso, mentre a favore si nota l'assenza del cane che scuote la testa dal lunotto.
con le famigerate lamiere sovietiche, frutto degli scambi di Togliattigrad
I problemi di ruggine dell'Alfasud nascevano in buona parte dal modo in cui veniva gestita la conflittualità sindacale nello stabilimento di Pomigliano: le carrozzerie che, al momento di improvvise interruzioni del lavoro, stavano uscendo dalle vasche di verniciatura, venivano lasciate "a mollo", con conseguente formazione di condense che generavano ruggine in pochi mesi; la scarsa coscienza operaia e "produttivistica" dei lavoratori, provenienti da un ambiente essenzialmente agricolo e spesso selezionati con metodi clientelari, favoriva questo comportamento. All'Alfanord, dove invece quella coscienza era ben sedimentata grazie anche alla massiccia ed antica affiliazione al PCI, le vetture venivano rimosse dalle vasche anche in imminenza dello sciopero, e le lamiere restavano così preservate. Altra criticità era la sbrigativa asportazione delle sbavature delle guarnizioni di parabrezza e lunotti con normali cacciaviti, anziché con l'apposito attrezzo (con puntale in legno) fornito dall'azienda, operazione anch'essa foriera di ruggine nella zona interessata.
Questi episodi sono oramai piuttosto noti, ed evidenziati nella letteratura sull'argomento; l'impiego di acciaio sovietico è stato categoricamente smentito da più fonti.
Deve appartenere a qualche appassionato e iscritto all'Alfasud club Italia (se non vado errando) qualche anno fa sul sito del sodalizio ho visto una prima serie rossa con targhe ve salvata da un fan romano penso che sia lei
Bellissima ,ma quella di Ametrano non aveva i paraspruzzi lunghi a scacchi e gli adesivi forse ,erano sul parabrezza mancano solo i fendinebbia
Che spettacolo!!! Ametrano starà cercando di recuperare le borchie fregate nei paraggi.
Scherzi a parte è davvero un ottimo esemplare e peraltro è rarissima un Alfasud prima serie pre-75.
I tuoi commenti in generale mi piacciono moltissimo, ma i racconti di questi retroscena, sono veramente il massimo
Questa alfasud e' semplicemente un'icona...
A parte le leggende e la letteratura il vero problema della corrosione era insito nella comune sottovalutazione del fenomeno.
la vera svolta si ebbe con l'utilizzo di lamiere zincate.
La storia delle lamiere sovietiche girava all'interno della Lancia ai primi del 70 per esperienza diretta, ma era la data del recente passaggio sotto la fiat, per cui ha la validita`di tutte le interpretazioni, spesso di comodo in presenza di problemi affrontati meglio nei paesi del nord.
Anche le alfa prodotte nel cuore milanese avevano analoghi problemi; la giulia ti del mio piu`caro amico al terzo anno di vita in occasione del cambio di una ruota anteriore ci ha lasciato di stucco: girando la manovella il perno del cric, infilato nella sede prevista, saliva, ma la macchina restava ferma a causa del cedimento delle lamiere circostanti.
Era un fenomeno di corrosione dall'interno delle zone scatolate per condensa, acuito a quei tempi dalla cura di dotare i garage di riscaldamento con tanto di termosifoni.
Quattroruote a piu' riprese raccomando`,con chiaro intento divulgativo, di chiudere ogni tipo di riscaldamento per cercare di evitare sbalzi di temperatura rispetto all'esterno e conseguente innesco di corrosione dovuta alla formazione di condensa all'interno degli scatolati.
Tutto cio' molto noioso, meglio cullarsi sul sintetico sentito dire dalle piu`svariate fonti, ricostruzioni e vulgate pro domo sua.
Che poi, e mi scuso come novellino, credo che qui si debba fondamentalmente guardare delle fotografie lasciando un po' in liberta` le piu' svariate sensazioni che si provano nel limite di voler bene a chi tiene in vita, magari a modo suo, le nostre amate automobili .
Bellissima replica, manca solo la targa Monaco di Baviera. Diversi libri da me consultati, in primis quello dell'Ing. Domenico Chirico e di Giuseppe Busso, smentiscono la leggenda delle lamiere sovietiche. Queste ultime in realtà provenivano dall'allora Italsider di Taranto e la corrosione scaturiva dagli errati processi produttivi esaurientemente descritti dal sempre impeccabile Markino.
Non concordo sul termine "bellissima replica", dato che mi sono annoiato scrivendola.
Concordo invece sul fatto che la ricostruzione di Markino sia splendida.
Farei pero` sommessamente notare che anche le auto messe insieme dai professionali lavoratori di Milano e Torino divenivano cumuli di ruggine senza alcuna loro colpa. Non per niente il vero ingegnere di processo produttivo delle auto, l'ing. Ferdinand Piech, stufo delle balle che gli raccontavano i suoi progettisti ( tipo materiali scadenti, troppo sale, e colpe altrui ) fece zincare l' intera automobile.
PS: i tedeschi sono anche entusiasti applicatori di profili cromati sui parafanghi vittime del sale (e progettazione).
secondo me Transaxle73 (mio coscritto) quando ha scritto 'replica' si riferiva all'alfasud (quella del film "Bianco, Rosso e Verdone" ), e non a ciò che hai scritto tu, berv8.
Oltre a ciò, occorre dire che l'osservazione
Farei pero` sommessamente notare che...
risulta tragicamente ineccepibile...
A proposito, cito l'esempio della Fiat uno, che anche se molto più recente, è altrettanto significativo:
le auto prodotte fino all'85/86, erano dei 'marcioni' pazzeschi, mentre su qulle fabbricate dopo, la situazione e' nettamente migliorata.
Segno che i trattamenti o le lamiere hanno avuto una migliore qualità, indipendentemente da dove erano stati realizzati.
Transaxle73, sara` ipersensibilita`da ruggine che magari fara`sbagliare bersaglio. Invece un mio amico e`una specie di cane da tartufi da ruggine; scova deille automobili che nessuno ha piu` il coraggio di toccare per paura di doverle tirare su con l'aspirapolvere, una volta sfiorate.
Ha recuperato di recente un' appia che si reggeva sui vetri e poi e' pure partita!
Non si pensi che la propensione di un'auto ad arrugginire sia solo una questione di materiale. E' anche e soprattutto di come vengono accoppiate le parti. La stessa Mercedes-Benz a cavallo tra anni '50 e '60 si accorso di come una particolare conformazione del montante anteriore innescasse corrosione; modificato il disegno degli accoppiamenti in un certo modo, la corrosione praticamente sparì.
Il modo di accoppiare le lamiere - intendo il disegno, non il processo industriale - ha un peso che molti ignorano, anche perché a volte poco noti anche agli stessi progettisti.
Notevoli l'antenna a frusta, la fettuccia anti elettricità statica e ...una borchia mancante!
Meno male che ha ancora il parabrezza....