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Plymouth Valiant 4-door Sedan

plymouthata20170509.jpg
Anno n.c., targhe europee ZB (atae21).

Data: 10/05/2017
Commenti: 11
Visualizzazioni: 1458
Commenti
#1 | time101cv il 09/05/2017 08:25:01
www.targhenere.net/images/007/ata01_zps0mm6g8aw.jpg
(foto "atae21" )
#2 | Markino il 09/05/2017 08:39:07
Eh eh, questa si vede spesso nei raduni di auto americane; avevo uno scatto catturato in un'area di servizio nei pressi dell'aeroporto di Rivanazzano, nei giorni dell'Hills Race, ma ho poi avuto il pudore di non inviarlo....Ata è stato più audace di me Grin
A dir poco improponibile il confronto con qualche splendido esemplare superstite tra quelli da sempre "italiani": il modello fu importato e vendette alcune decine di unità, trattandosi di "compatta" piuttosto abbordabile per l'utente italiano benestante. In genere, sono bianchi, e tra essi ne spicca uno targato AL, appartenuto alla famiglia novese Pernigotti - nome caro ai golosi di cioccolato come il sottoscritto - fortunatamente salvato dopo essere stato abbandonato per diversi lustri.
#3 | Total III il 09/05/2017 09:13:18
Ricordo la Valiant essenzialmente per essere stata coprotagonista di Duel, il celebre film dell'esordiente Spielberg. Modello che risentiva in modo particolare di un certo vuoto creativo che dalla fine degli anni sessanta in poi avrebbe caratterizzato la maggior parte delle berline (e diverse sportive o presunte tali) di produzione americana. La Valiant, in particolare, era una berlina compatta (per gli standard USA) senza guizzi di fantasia né velleità di sportività o eleganza, pensata per una clientela piccolo -medio borghese magari non giovanissima, che ne apprezzò probabilmente la linea rassicurante.

Sul rat style di questo esemplare, ottenuto presumibilmente in maniera artificiosa, non aggiungo niente per non bombardare la croce rossa al napalm.
#4 | Cesco il 09/05/2017 11:06:14
Magari il proprietario si è confuso e ha creduto che rugginosa e inquietante fosse la macchina e non l'autocisterna Peterbilt....nghenghe
#5 | Mc 127 il 09/05/2017 13:06:21
...e vi assicuro che anche come rat é un filino troppo "artificiosa": un filino. In compenso, udite udite (!), il modello mi piace non poco.
#6 | bayerische il 09/05/2017 13:20:58
Acc. se cosi è fico sto pensando di andare a recuperare due rottamoni che ho giù in fondo al prato
#7 | 5speed il 09/05/2017 13:30:17
ma nooo.....robe da matti.....sta roba sta dilagando un po' troppo....
#8 | gabford il 09/05/2017 20:07:06
Il rat style la deprime così tanto esteticamente che, non fosse per alcuni dettagli (ad esempio i fari e i paraurti posteriori), potrebbe quasi sembrare una vettura proveniente dai Paesi del blocco comunista Frown
Esemplare appartenente alla terza serie prodotta tra il 1967 e il 1973 che assegnerei al periodo 1970-1972: modeste sono le differenze rispetto agli anni modello immediatamente precedenti e successivi. Il propulsore è a 6 cilindri da 3,7 litri.
#9 | Uno Turbo D il 09/05/2017 22:39:07
A me piace. Ritengo il rat-style un modo come un'altro di vivere un veicolo: questo é leggero, ne esistono certi pesanti da far venire la pelle d'oca...
#10 | deltago92 il 09/05/2017 23:30:42
Leggero mica tanto, pare quasi l'abbiano preparata per darle il fondo e poi riverniciarla Frown
#11 | svalvolatogiallorosso il 11/05/2017 12:20:02
Ma no dai,si nota da lontano che si tratta di un RAT forzoso che non c'entra niente con il vero spirito RAT
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