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Citroen BX Sport

citroenbxsportfil20241007.jpg
Anno 1986, targhe bianche del 1988 (fil82).

Data: 08/10/2024
Commenti: 11
Visualizzazioni: 3146
Commenti
#1 | bayerische il 08/10/2024 09:39:22
Dovrebbe essere una targa del 1988, questa vettura girava dalle mie parti tanti anni fa non in condizioni smaglianti,è stata fortunata.
#2 | atae21 il 08/10/2024 09:42:44
Mezzo dalle potenzialità inaspettate per chi non la conosce o la guarda con sufficienza. I due carburatori le consentono ottime prestazioni sia in velocità che accelerazione, grazie anche al peso contenuto. Il noto 1,9 litri di origine Peugeot ha già un bel sound quando è ad iniezione, con i carburatori diventa ancora più aggressivo. Se poi ci mettiamo la impeccabile tenuta di strada Citroen e il comfort inusuale per una sportiva, il cocktail di pregi è completo. Oggi merita considerazione ben più di altri modelli sulla bocca di tutti... Frown
#3 | alequattro75 il 08/10/2024 10:44:47
Esteticamente la Bx che preferisco. Se non ricordo male, però, montava ancora l'orribile cruscotto della prima serie.
Comunque gran macchina, la metto subito dopo l'inarrivabile Cx.
#4 | Francesco240D il 08/10/2024 11:39:21
Stupenda e da preservare gelosamente, quotazioni indubbiamente destinate a salire (se vogliamo vederla da un mero punto di vista economico).
#5 | LeleDS19 il 08/10/2024 13:15:44
Ci ho lavorato da poco, esemplare restaurato, chilometraggio importante, ora in mano ad un appassionato che la cura come si deve
Era di un noto frequentatore del sito....
#6 | Astrale il 08/10/2024 14:46:46
In genere è un modello apprezzato e conosciuto dai soli amanti del marchio, c'è n'è una in vendita da qualche tempo da restaurare e devo ammettere che mezzo pensierino c'è l'ho fatto
#7 | 5speed il 08/10/2024 15:48:56
Bella, mi gusta parecchio!
#8 | Total III il 08/10/2024 17:00:02
Modello della sterminata gamma BX che trovo quasi fetish, la Sport nasceva su base della allora apicale 19 GT, i cui 105 cavalli e la dotazione ricca rendevano una brillante berlina ma non certo una sportiva tout court.
Passato sotto le amorevoli cure di Danielsson, il 1905 cm3 di origine Peugeot fu rivisto quasi completamente. Ora alimentato con due assetati e bizzosi carburatori doppio corpo Solex, erogava 125 CV e grazie al peso contenuto e alla corretta aerodinamica permetteva di superare i 195 orari e di effettuare lo 0/100 in un tempo ben al di sotto della soglia psicologica dei dieci secondi.
L'estetica indubbiamente sfacciata (e tuttora fonte di divisione fra gli appassionati) si rifaceva alla prassi seguita per la Visa Chrono, con la differenza che i passaruota in plastica non erano qui rivettati ma, più convenientemente, incollati. Un'altra caratteristica presa dalla Chrono era il passaruota posteriore allargato, privo della tipica "carenatura" marchio di fabbrica delle Citroen di allora: fece storcere il naso a parecchi ma in ottica agonistica aveva una sua logica.
Il centro stile, vista anche la classe della vettura, a questo giro evitò livree troppo chiassose come quella della Chrono - e che fu senz'altro causa principale della sua elevata permanenza nei concessionari - prevedendo per la prima "tiratura" di 2500 esemplari un nuancier a dir poco sobrio, limitato a due tipi di grigio metallizzato: il più chiaro Gris Perle e il bel Gris Canard, più scuro.
Visto il gran numero di ordini, esauriti i 2500 esemplari previsti la Sport fu integrata regolarmente nella gamma e per l'occasione la scelta di colori fu ampliata con il rosso, il nero e il bianco pastello: gli stessi adottati dalla AX Sport. Colori che restarono però piuttosto rari, eccezion fatta per un certo riscontro del Rosso Vallelunga.
Inutile dire che una "Sport" nera con scritte adesive rosse è oggi una prelibata rarità a cui tanti in Francia danno la caccia.

La BX Sport, pur calcando qualche sterrato per ragioni più che altro promozionali, non ebbe una vera e propria carriera agonistica, appannaggio della tardiva, ingenua e sfortunata BX 4 TC. Eppure giovò all'immagine sportiva del modello base che già poteva vantare doti "costituzionali" quali peso ridotto, sterzo diretto, cambio preciso, ottima tenuta e frenata sicura grazie ai quattro dischi. Doti che nella Sport venivano esaltate grazie ad una taratura più rigida delle sospensioni e all'inspessimento della barra antirollio, che annullavano il classico beccheggio idropneumatico rendendo però la vettura piuttosto rigida (diciamo anche fastidiosamente) su buche e sterrati.
Completamente priva di optional a pagamento che non fossero la scelta della tinta metallizzata, aveva comunque una dotazione di serie completa (cerchi in lega, fendinebbia, chiusura centralizzata, servosterzo, vetri azzurrati elettrici - ma solo gli anteriori - e rivestimenti in velluto "Chevron" un po' vistoso ma piacevole). Il carattere sportivo veniva suggellato anche all'interno dalle plastiche nere, dal volante e dal pomello cambio di disegno inedito e dalla strumentazione tipo "GT" a quadranti analogici, piuttosto avara come dotazione di indicatori ma certamente più precisa di quella, scenica ma controversa, del modello base (tamburo rotante + contagiri a led).
Essendo troppo costosa e ingombrante per la giovane clientela sportiva, quella della 205 GTI per intenderci, fu scelta in prevalenza da chi già aveva qualche capello grigio in testa. Capito questo, col lancio della seconda serie la Sport fu "civilizzata" nella GTi, da cui riprese molte caratteristiche estetiche ed interne ma senza stravolgere l'estetica del modello base (e soprattutto senza la necessità di dover regolare continuamente i carburatori).
L'esemplare in foto è abbastanza famoso, recuperato e completamente restaurato dopo un lungo abbandono.
Tipico il colore Gris Perle, il più diffuso su questo modello. Mentre la brunitura dei cerchi, cosa che richiama il successivo modello 16V, è un vezzo del proprietario.
#9 | Uno Turbo D il 08/10/2024 17:57:03
Che dire, al solito, ottima e coinvolgente spiegazione che accompagna questo strabiliante esemplare di BX claps
#10 | fil82 il 08/10/2024 21:50:47
Anteriore

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#11 | Markino il 10/10/2024 11:32:58
Sempre curatissime e di taglio originale le schede-macchina ad ampio spettro di Antonio, il modo di interpretare la partecipazione a questa valida piattaforma che più gradisco, e che contribuisce vigorosamente a tenerne alto il livello.
Pezzo notevole la "Sport"; dubito di averne viste più di due o tre in tutto.
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