La prima parola che mi viene guardando questa auto è "eleganza". Poi blu mi piace di più che grigia.

Ottima anche la targa TO...
Si tratta di una I serie.

Rispetto alla seconda serie l'ho sempre trovata un pò austera.. Riflette i tempi di magra in cui si dimenava l'Italia .. Però bellissima e vera Lancia..

Era la copia in scala ridotta della sorella maggiore Aurelia, uscita tre anni prima; un amico ne ebbe una nera a metà anni '80, anch'essa guida a destra, molto divertente da guidare, soprattutto dopo che prendemmo confidenza col cambio che, rispetto alla coetanea 1100/103, aveva il cambio con le marce posizionate in maniera completamente differente: per la prima e la seconda occorreva spingere in avanti la leva anzichè tirarla verso di sè.....
Un applauso al proprietario per avere scelto di non bucare la carrozzeria per aggiornare la fanaleria, lasciando quella originale; per le luci posteriori la modifica più "gettonata" era quella di montare il gruppo completo della Dauphine Alfa Romeo (lo stesso della Giulietta SZ) che comprendeva tutto ciò che serviva per circolare.
Con un piccolo sforzo si potrebbero sostituire i ripetitori anteriori bianchi attuali (di derivazione Alfa) con i Carello originali in vetro satinato, non impossibili da trovare alle mostre scambio.
Comunque è un vero spettacolo!!!

Una vera Lancia!

La prima che vidi fu da ragazzino:era da un demolitore,una prima serie come questa.
Mi colpirono le portiere "ad armadio" senza piantana e la loro perfetta chiusura,malgrado la vettura non fosse in perfette condizioni(me la fece notare mio papà,la cui prima auto fu un'Ardea),segno di una finizione molto accurata e destinata a durare nel tempo.
Un'utilitaria di lusso.

La perfezione nella chiusra delle porte delle lancia dell'epoca lascia tutt'oggi a bocca aperta.. Basta accostare la portiera e questa si chiude automaticamente con un "tlac".. E' merito di un perfetto bilanciamento e tolleranze minime.

Concordo, come sempre, con Massimo sul plauso al proprietario per non aver bucato la carrozzeria; a voler essere veramente pignoli, io non avrei bucato neppure i paraurti, in alluminio, in zone visibili ma con un foro nella parte inferiore avrei fatto uscire una piccola staffa con la gemma. Si rasenta il parossismo!
Nella fanaleria posteriore manca però il catarifrangente.
Un aneddoto sulla posizione delle marce: ho perso una scommessa sulla posizione delle marce della prima Giulia ti, cambio al volante, che ritenevo avessero lo stesso posizionamento delle Appia e questo grazie a... Quattroruote ! !. Se andate a leggere la prova su strada pubblicata ad agosto 1962 troverete a pag.78 il disegno della posizione delle marce così come nelle Appia. Da allora, non avendo mai guidato una Giulia cambio al volante, nella mia mente era rimasta quella strana posizione, non immaginando che Quattroruote,all'epoca mio mito, fosse "fallibile". Il dubbio l'ho potuto sciogliere solo alcuni anni fa quando in occasione di un raduno Alfa a Napoli con la presenza di alcune auto del Museo di Arese (a proposito ma un battaglia in sua difesa quando la iniziamo?) c'era l'allora Direttore del Museo (e in quell'occasione siamo anche diventati amici con successivi contatti anche relativi ad un restauro di filobus dell'azienda tramviaria su base Alfa 1000) con una bellissima Giulia ti cambio al volante. E la scommessa con il mio amico (appassionato di autobus, e quindi filobus, d'epoca) fu clamorosamente persa!

(foto "fil82" )