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Innocenti Mini Turbo De Tomaso

inocentiminidetomasoneim20131116.jpg
Anno 1984 (neim4).

Data: 17/11/2013
Commenti: 7
Visualizzazioni: 2274
Commenti
#1 | S4 il 17/11/2013 12:32:18
Ecco una rarità, all'epoca vantava prestazioni che solleticavano varie 1600-1800 cc.
#2 | Markino il 17/11/2013 15:04:57
Era una piccola bomba, ma la tenuta di strada non era il massimo.
Fa comunque piacere constatare che qualcuna sia sopravvissuta; l'esemplare postato sembra piuttosto in ordine.
#3 | Total III il 17/11/2013 16:58:04
Bell'esemplare prima serie della ormai mitica Turbo De Tomaso, caratterizzata dalle scritte posteriori adesive (manca la scritta Innocenti a sinistra), dallo specchietto destro "optional imposto" e dal motore la cui sovralimentazione venne messa a punto dagli stessi tecnici Innocenti, che non si rivelò affidabilissimo nel tempo.
Molto migliori quelli successivi assemblati interamente dalla Dahiatsu.
Vero cio' che dice Markino sulla tenuta di strada: la Mini Bertone originale riprendeva lo schema a telaietti supplementari e sospensioni ad elementi in gomma della Mini classica, il che assicurava la famosa tenuta di strada "piatta" e magnetica, degna di un go kart, oltre al famigerato confort ...opinabile, per così dire.
L'adozione della meccanica giapponese comportò una quasi totale revisione delle parti invisibili della scocca, le sospensioni furono ridisegnate prendendo a modello quelle della 127, e si rivelarono molto più confortevoli e "trattabili" nella guida cittadina ed autostradale.
Nel misto stretto, regno della vecchia Mini, il comportamento poteva invece rivelare sorprese: il nuovo schema, che peraltro garantiva un'altezza da terra maggiore, non garantiva la stessa aderenza e la nuova Mini aveva una tendenza preoccupante a staccare le ruote interne dall'asfalto nei tornanti veloci.
Questa tendenza ovviamente si accentuò nella velocissima Turbo, al cui potente sottosterzo si cercò di ovviare comunque con la gommatura (i famigerati TRX Michelin, strepitosi per aderenza e...costo!) e assetto più rigido.
Nonostante questo, quando portata al limite, la Turbo poteva riservare un comportamento imprevedibile.

Tornando all'esemplare, pur non perfetto (ha ancora i cerchi TRX ma lo scarico è della 3 Cilindri normale), è ancora desiderabile, soprattutto dal sottoscritto da sempre appassionato di piccole pepate. Grin
#4 | 1600 GT il 17/11/2013 17:03:32
Bellissima mini bomba dalle prestazioni per una piccola che ancora oggi non fanno certo sorridere. Con un piccolo 993 era capace di prestazioni da urlo: c'era un amico di mio zio che l'aveva e mi racconto che quando andavano assieme lui gliela fece provare e senza neanche premere a fondo l'accelleratore, arrivò a 175 km/h. Roba da brividi.
#5 | Total III il 17/11/2013 17:13:16
175 forse è esagerato (anche se considerando lo scarto del tachimetro può essere benissimo) ma i 160 li superava di slancio.
Il motore poi non era neanche tanto esasperato: si prestava ad ulteriori elaborazioni. Che non di rado avvenivano. Smile
#6 | Aaron il 17/11/2013 17:36:29
Poche auto sono rappresentative della cultura anni '80 come la Mini Turbo De Tomaso: in realtà fu un fenomeno molto effimero, perché fu di moda per circa due anni, dall'83 all'85, quando scoppiò tra i costruttori la corsa alle piccole "pepate", e ognuno aveva la sua proposta di tutto rispetto.
Ricordo anche che ci furono molte polemiche sulla pericolosità di queste bombe a quattro ruote, che andavano in mano a giovani spregiudicati.
La Turbo De Tomaso aveva un'estetica molto grintosa e un insieme di finiture "lussuose" che richiamavano in qualche modo lo stile Maserati. Era però molto piccola all'interno, quindi fuori portata per i ragazzoni alti più di 1.85, che letteralmente non ci entravano.
#7 | Total III il 18/11/2013 01:24:26
L'osmosi Maserati era ravvisabile anche da un particolare lezioso ed eccessivo: il rivestimento in finta pelle delle guide dei poggiatesta. Grin
Ho letto che in tutto ne furono prodotte poco più di 6000, un numero veramente irrisorio se rapportato ai volumi produttivi di allora.
Ma lo scopo della Turbo era più che altro "promozionale" per il rilancio della Tre Cilindri, poi Minitre (si pensò che parte del disinteresse fu a causa dell'abbandono del nome Mini), la Turbo più piccola al mondo che a cui si aggiunsero la diesel più piccola al mondo (Minidiesel, vanne a cercare una oggi!) e la Minimatic.
Il fervore di rinnovamento della Innocenti proseguì con la bicilindrica 650, interessante per il cambio a cinque marce e il raffreddamento a liquido, con la 990, la prima utilitaria col condizionatore optional, e infine con la riuscita 500 - Small 650.
E' davvero incredibile come la Innocenti riuscì a sopravvivere con innumerevoli variazioni di un unico modello. Destino che coinvolse anche la povera Biturbo, assemblata non a caso nelle stesse linee di montaggio.
A suo modo un piccolo episodio di vitalità industriale tutta italiana. Smile
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