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Ferrari 400i

ferrari400iom20131221.jpg
Anno 1978 (IOM).

Data: 22/12/2013
Commenti: 23
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Commenti
#1 | PrinceMax il 22/12/2013 11:56:46
Avvistamento galattico, con le targhe originali "MO" è assolutamente il top.
Progettata da Pininfarina, fu forse l'approdo stilistico maggiormente riuscito fra le "2+2" del cavallino rampante, categoria di autoveicoli notoriamente visti con scetticismo dagli appassionati del marchio (per quanto a me personalmente, come qualche volta ho già sottolineato, la Dino GT4 e la Mondial non siano mai dispiaciute; anzi le preferisco di gran lunga a modelli più blasonati della casa di Maranello).
Spero che l'alloggiamento della Ferrari su di un carrello non lasci presagire una sua "migrazione" all'estero, magari l'abituale tedesco/francese che si è concesso un regalo di Natale. Frown
#2 | Markino il 22/12/2013 12:15:48
Granturismo di straordinaria eleganza e raffinatezza, grazie alla splendida linea di Pininfarina e ai magnifici interni, piuttosto confortevoli anche nei due alloggiamenti posteriori, senza contare il propulsore 12V da 4,8 lt..
E' una formula che ho sempre visto con favore sulle Ferrari, e che avrebbe condotto il marchio ad anticipare di molto i tempi rispetto alle attuali - e vendutissime - Porsche Panamera - se si fosse creduto nel favoloso prototipo di berlina "Pinin" del 1980, rimasto a tale stadio e tuttora esistente, che portava a pieno compimento la suddetta filosofia.
La 400 è stata costruita in buon numero di esemplari per il tipo di vettura, circa 1.200 tra unità con cambio manuale o automatico (queste ultime, credo, preponderanti), bilancio che, peraltro, si ridimensiona se rapportato al lungo arco di produzione, compreso tra il 1976 e il 1985, sebbene occorra considerare che nel primo periodo il contesto, su taluni mercati, non risultava favorevole a questo genere di vetture, e che la linea era già stata spesa dal 1972 sul modello con propulsore a cilindrata unitaria "365".
La targa Modena e la superba tinta conferiscono ulteriore valore aggiunto ad una macchina che, seppur con costi di gestione non esattamente contenuti, oggi si acquista ad un prezzo quasi irrisorio in rapporto al valore intrinseco, potendo contare anche su un parco sopravvissuto abbastanza numeroso.

Spero solo che l'alloggiamento della Ferrari su di un carrello non lasci presagire una sua "migrazione" all'estero

L'ho pensato anch'io. Il carrello sembra recare targa italiana, e questo può far ben sperare.
#3 | bayerische il 22/12/2013 14:52:46
Superba! Quanto alla realizzazione di una berlina marchiata Ferrari pare ci fosse un veto del gran capo Enzo il quale consapevole di non poter essere all'altezza della tecnologia tedesca in tale settore, avversò tali propositi anche in epoca Fiat.Ed il bidone 8.32 è una ulteriore conferma della lungimiranza del Drake
#4 | PrinceMax il 22/12/2013 15:33:04
Ed il bidone 8.32 è una ulteriore conferma della lungimiranza del Drake

Concordo pienamente con il ragionamento di Enzo Ferrari e ti ringrazio Bayerische per averlo riportato, ma nel contempo c'andrei piano coi giudizi e col definire un "bidone" la Lancia Thema 8.32 Ferrari.
Con il motore di origine Ferrari, era la berlina a trazione anteriore più potente del mondo. Fu, forse, il canto del cigno nonché uno degli autentici gioielli su quattro ruote prodotti dalla casa piemontese.
Il 3 litri realizzato negli stabilimenti di Maranello trasformò la Thema in una berlina dalle prestazioni degne di una vera sportiva, collocandola ai vertici delle più prestigiose ammiraglie di tutto il mondo.
La 8.32 aveva interni sfarzosissimi per l'epoca, rivestiti interamente di radica, pelle Poltrona Frau e/o Alcantara. Esclusive e distintive erano pure le dotazioni, dai poggiatesta posteriori a scomparsa automatica, alle sospensioni elettroniche con taratura automatica o sportiva selezionabili dal conducente alla plancia.
Classica e sportiva insieme, realizzata con strumenti analogici montati su un pannello di vera radica e bocchette in stile Ferrari, aveva addirittura l'alettone posteriore a scomparsa nel baule attivabile tramite la rotazione della leva di comando del tergicristalli.
Penso che, con tutto il rispetto, per definirla "bidone" ce ne voglia. Smile
#5 | IL BUE il 22/12/2013 15:45:34
bayerische il 22/12/2013 14:52:46
Ed il bidone 8.32 è una ulteriore conferma della lungimiranza del Drake


https://www.youtu...aCmtyC9zD4

Pfft
#6 | 5speed il 22/12/2013 17:50:41
Quoto PrinceMax!!!!
#7 | Transaxle73 il 22/12/2013 17:51:24
Avvistamento notevole, complimenti all'autore. Anche io subisco il fascino delle 2+2 Ferrari, e questa 400i insieme alla 456 rimangono a mio modesto avviso le realizzazioni più riuscite del Cavallino.
#8 | 1600 GT il 22/12/2013 18:28:18
Che grandissimo avvistamento!!! Una rarissima 400i a targhe originali(e per giunta MO!!!) è davvero qualcosa di stupefacente, nonché un modello davvero stupendo secondo me. Complimenti a IOM per l'eccezionale avvistamento.
#9 | Mat75 il 22/12/2013 19:14:45
Stupenda, meravigliosa!! E anche abbastanza confortevole direi!! Complimenti!!!!
#10 | bayerische il 22/12/2013 19:35:00
La mia affermazione è originata dalla delusione nell'utilizzo di una 8.32cat acquistata nel 1993 in giacenza a 0 km.La vettura si rivelò bisognosa di parecchi interventi su guasti o malfunzionamenti mai gravi ma fastidiosi e a volte molto costosi nonostante la scrupolosa manutenzione programmata.Anche la qualità costruttiva non era entusiasmante è veramente scocciante vedere la moquette con l'alopecia le imbottiture dei sedili che cedono od il pomolo del cambio che si spella su una vettura di 3 anni che di listino superava gli 80 milioni di lire.Le prestazioni erano buone ma per guadagnare qualche metro in accelerazione nelle ingarellate semaforiche col mio socio di lavoro dotato di una Peugeot 605SV24 dovevo sudare parecchio e spegnere il climatizzatore (ma forse lo faceva anche lui).Mio cugino mi burlava dicendomi che con la suaBmw M3 e30 vecchia di 6 anni e 150000km sul groppone non aveva mai problemi e mio padre dopo averla provata, sghignazzando, mi disse che con la metà dei cilindri la sua Mazda 323 1.8T gtx andava più forte e lo divertiva di più.Ciliegina sulla torta fu l'affermazione del capofficina Lancia che seguiva la vettura,in occasione dell'ennesimo tagliando cinghie mi prese sotto braccio e mi disse che l'8.32 non era una vettura da 30000km l'anno ma piuttosto una macchina da aperitivo.A quel punto dopo 3 anni è circa 90k km me ne liberai con grande sollievo.Morale;se le credenziali tecniche il blasone e l'analisi statica portano a dichiarazioni entusiastiche,l'utilizzo a mio parere non lo è altrettanto
#11 | Gigiuz il 22/12/2013 20:10:51
Mi vien da chiedermi quale altra persona userebbe una Ferrari per 30.000km l'anno (il motore è quello) oppure una BMW M5 o una Mercedes AMG facendo quei chilometraggi in pochi anni
#12 | staff il 22/12/2013 20:38:05
Le top di gamma tedesche erano (uso apposta il passato) progettate per macinare km esattamente come le versioni economiche, con intervalli di manutenzione lunghi. E proprio l'M5, in particolare la E34, è da considerarsi il simbolo di questo modo di progettare e costruire le auto. Qualsiasi confronto con la 8.32 verrebbe vinto a mani basse, nonostante una differenza di prezzo di listino non certo esorbitante (meno del 30%) e che si assottigliava in pochissimo tempo visti i costi di manutenzione dell'italiana.
#13 | Mat75 il 22/12/2013 20:42:03
Comunque anche a me non hanno parlato benissimo della Thema 8.32, essendone stato intenzionato ad acquistarne una in passato, addirittura mi dissero se vuoi scatti brucianti e zero problemi prendi la i.e. turbo 8 valvole!!! Credo a ciò che dice Bayerische perché solo chi ha avuto esperienza diretta con questa vettura può effettivamente parlare!! Le auto non sono solo fascino e ostentazione di lusso ma anche sostanza e affidabilità dato che non costava "proprio 2 lire" all'epoca.....
#14 | PrinceMax il 22/12/2013 21:09:37
@bayerische e Mat75: data anche la mia età anagrafica, non ho mai avuto modo (ovviamente!) di guidare una Thema 8.32 Ferrari, né tantomeno vetture come BMW M3, M5 o similari.
La mia constatazione era semplicemente basata sul "sentito dire" e su quanto ho avuto modo di apprendere nel tempo tramite la carta stampata o Internet: parlo quindi da mero appassionato.
E' chiaro che chi ha avuto modo di possedere o comunque guidare una Thema 8.32 Ferrari è ben più autorizzato di me a parlare. Anzi, grazie per avermi illustrato degli aspetti poco lusinghieri su quest'auto che avevo sempre portato in palmo di mano: m'é crollato un mito! nghenghe
Non volevo assolutamente essere inopportuno. Ragion per cui "me ne torno a Canossa, col capo cosparso di cenere!". Grin
#15 | bayerische il 22/12/2013 21:52:57
Non è assolutamente necessario e mi spiace di aver rovinato un idillio. Possiamo inquadrare la thema nella categoria delle "belle ed impossibili" e vista oggi in ottica amatoriale sicuramente meritevole di grande considerazione a patto di trovare un esemplare in ordine di un utilizzo col contagocce e di essere molto tolleranti nei riguardi del carattere bizzoso della signora,sconsigliata quindi ai troppo pignoli
#16 | IOM il 23/12/2013 10:26:07
Spero anch'io che questa bella Gran Turismo stesse viaggiando verso il confine italiano (mancavano forse 5km...) per motivi non legati ad una esportazione definitiva, chissà!
#17 | Markino il 23/12/2013 10:39:48
...viaggiando verso il confine italiano (mancavano forse 5km...)

Ahi ahi, allora le cose cambiano, e anche parecchio dubbioSad
Le Ferrari, insieme alle Alfa, sono nel pieno mirino dei collezionisti stranieri, e una Ferrari con targa Modena è il top. In tal caso, la passione che regna oltralpe è tale da richiedere la conservazione delle targhe, delle quali l'ex proprietario italiano può fare denuncia di smarrimento, in modo tale che la vettura sarà reimmatricolata regolarmente nel nuovo stato di destinazione, ma ai raduni si presenterà esibendo la propria bella targa originale italiana. Analogamente capita per le Alfa Romeo targate MI o Roma, o per qualche FIAT o Lancia importante targata TO.

IOM@ Si potrebbe anche interrogare tra qualche tempo il sito dell'Agenzia delle Entrate per capire come sono andate le cose...
#18 | IOM il 23/12/2013 10:45:34
Purtroppo questa é la realtà ma non sempre la colpa é delle persone che vendono all'estero, qualche mese fa mi sono dovuto separare dalla mia Porsche 911 2.2S e purtroppo debbo confessarvi che é tornata in Germania, dopo avere riconsegnato la sua targa nera, avrei preferito rimanesse in Italia, ero assolutamente disponibile anche a scendere di prezzo nei limiti del ragionevole per favorire una vendita locale ma i pochi italiani che si sono presentati alla porta lo hanno fatto solo per curiosare (nessun problema per carità...) confessando poi di non voler procedere ad un acquisto per timore del fisco.
Per la cronaca il "tedesco" acquirente niente altro é che un italiano con residenza Germanica, appena acquisita.
#19 | blackboxes66 il 23/12/2013 12:08:41
Vendere all'estero non è una colpa: è normale cercare di realizzare il massimo possibile da ciò che si è deciso di vendere.
#20 | Markino il 23/12/2013 12:23:15
Per la cronaca il "tedesco" acquirente niente altro é che un italiano con residenza Germanica, appena acquisita

Si tratta di una partita di giro che un amico, commerciante e restauratore di auto storiche bolognese, mi ha confessato di aver "annusato" più volte negli ultimi tempi.

confessando poi di non voler procedere ad un acquisto per timore del fisco.

Mi piacerebbe tanto scambiare quattro chiacchere con questi timorati del fisco per capire cosa immaginano possa accadere in conseguenza di un eventuale acquisto.
Posto che questo atteggiamento - insieme alla perdita di ricchezza che sta falcidiando l'Italia da almeno un quinquennio - spiega molto della spoliazione del nostro patrimonio storico, sono certo che in giro esista molta ignoranza in merito al reale funzionamento degli strumenti di accertamento fiscale, e, segnatamente, dei meccanismi di imputazione induttiva del reddito in capo al contribuente, ossia i vari "redditometri" succedutisi nel tempo, in quanto a fronte di tali automatismi esistono anche le vie per dimostrare la compatibilità di una certa operazione con la propria situazione finanziaria, sempre che, ovviamente, la stessa sia di fonte lecita e tracciata.
Non vedo quindi dove debbano risiedere tutte queste paure, se non, appunto, nell'irregolarità del proprio patrimonio: esistono ancora, per fortuna, numerosi collezionisti "razionali", benestanti ma non certo ultraricchi, che continuano tuttora a mantenere e finanche ad acquistare fior di vetture storiche, e non mi risulta siano stati tempestati di ispezioni degli agenti della G.d.F o di cartelle esattoriali.
Gli italiani, per un'atavica ignoranza, riescono sempre a distinguersi per certe, talvolta ridicole, paure e isterie collettive, che, per fare un esempio dei più sublimi, nel 1990 spinsero a fare incetta di alimenti (specialmente il "sale" ) e di maschere antigas non appena l'Irak di Saddam Hussein invase il Kuwait, paesi che ben pochi sarebbero stati in grado di rintracciare su un mappamondo ROTFL
Su questo argomento, proprio partendo dal mondo del collezionismo, ci sarebbe da scrivere un volume.
#21 | Total III il 23/12/2013 16:48:58
Senza contare la falcidia di auto efficientissime in occasione della scomparsa della benzina col piombo. Non si trovava un meccanico che non spegiurasse sulla impossibilità dei motori di Mini, Maggiolino, 2CV, R4, a funzionare con la "verde".
Il terrorismo mediatico aveva funzionato alla grande, chissà se qualcuno nel tempo si è pentito...
#22 | S4 il 23/12/2013 19:09:32
Senza contare la falcidia di auto efficientissime in occasione della scomparsa della benzina col piombo.

Come ho scritto altre volte, dai demolitori erano impilate Miura, BB512, svariate Merak, qualche Countach...paiasso
#23 | Total III il 24/12/2013 04:24:15
Dillo a me, ho fatto incetta di fregi al tempo, quello della Contach ce l'ho triplo... Cool
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