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DKW Junior De Luxe

dkwjuniorprincemax20140326.jpg
Anno 1963 (PrinceMax).

Data: 20/04/2021
Commenti: 16
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Commenti
#1 | Markino il 27/03/2014 09:22:17
Avvistamento strabiliante per un'auto che mi ha sempre fatto impazzire. Forme pretenziose per una vettura di modeste dimensioni (ampie pinne posteriori, frontale di impronta simile a quello della FIAT 1800), ancorché in linea con le tendenze stilistiche dell'epoca, propulsore due tempi, tre cilindri, 800 cm3, non esente da pecche quanto ad affidabilità, elasticità di marcia e consumi, e penalizzato da un effetto freno-motore assai scarso, si può considerare un'antenata postbellica delle Audi. Tale marchio, in realtà, esisteva già dal 1909, e fu assorbito dalla stessa DKW (attiva anche nella produzione di motociclette) alla fine degli anni '20; poco dopo, con la Grande Depressione in atto (1932), la Reichbank portò la DKW a confluire in una conglomerata di cui pilotò la costituzione, quel Gruppo Auto Union divenuto leggendario nelle competizioni della 2a metà del decennio.
La Junior fu concepita (1958) e commercializzata nella breve stagione in cui la DKW entrò nell'orbita della Mercedes-Benz, che a sua volta la cedette nel 1964 alla Volkswagen, la quale utilizzò l'ultima vettura realizzata, la berlina F102 (sempre a due tempi) appunto come base per il ripristino del marchio Audi.
L'esemplare postato appare in eccellenti condizioni, ed è impreziosito dalla splendida targatura originale e dalla squillante livrea bicolore. All'epoca le DKW furono vendute nel nostro paese, seppur in modesta quantità; la delicatezza del propulsore e, in generale, l'eccentricità della vettura hanno contribuito all'estinzione di quasi tutte le unità consegnate. Nel settembre scorso, ad una gara di regolarità, ho potuto ammirare - ed ascoltarne il buffo ronzio - uno degli ultimi esemplari, immatricolato a Genova nel 1965, ancora con targa GE 25, verniciato in bianco, ma questo in foto è ancora più libidinoso.
Per chiudere, un richiamo ad S4: so già cosa stai pensando nghenghe
#2 | PrinceMax il 27/03/2014 09:49:52
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Sapevo Marco che avresti gradito assai. Grin
Posto, come sempre, un piccolo reportage.
#3 | oinotna il 27/03/2014 09:58:58
Mai vista dal vivo! Solo in foto su qualche vecchio Quattroruote.
#4 | bob91180 il 27/03/2014 11:45:55
Da bambino mi ricordo che le riconoscevi da lontano per le "sfumanate" che emettevano ...
#5 | S4 il 27/03/2014 12:02:05
Per chiudere, un richiamo ad S4: so già cosa stai pensando nghenghe

Ad una tua autorevole citazione sulla gradevolezza stilistica...Grin
#6 | gabford il 27/03/2014 19:16:11
Complimenti a PrinceMax per il notevolissimo avvistamento e a Markino per la consueta inappuntabile analisi claps.
#7 | IL BUE il 27/03/2014 19:41:53
Dalla miniatura credevo fosse una Fiat 1800! Mai vista in vita mia!
#8 | Alessio3373 il 27/03/2014 19:50:02
La prossima volta che ne vedrò una, sarà la seconda Smile
#9 | doc01 il 27/03/2014 21:51:18
Me ne hanno sempre parlato mia mamma e mio papa', non avevo mai approfondito ed eccola qui, mi ricorda le ford-anglia, ottimo avvistamento
#10 | 1600 GT il 27/03/2014 22:25:45
Caspita che avvistamento!!! Da brividi....
In vita mia mai vista una, forse nemmeno tramite ADSL.
#11 | deltago92 il 27/03/2014 22:55:53
Mai vista, complimenti per l'avvistamento. Fosse stata mia, non avrei messo una ruota sul marciapiede e l'altra giù.
#12 | Astrale il 27/03/2014 23:06:44
WOOOOOOW che ganza, posso aggiungere alla descrizione che il gruppo auto union comprendeva le marche DKW-WANDERER- HORCH-AUDI da qui i quattro anelli del marchio, uno per ogni marca.Smile
#13 | Markino il 27/03/2014 23:54:32
l gruppo auto union comprendeva le marche DKW-WANDERER- HORCH-AUDI da qui i quattro anelli del marchio

Sulla storia di questo aggregato ci sarebbe molto da dire, specie per il suo forte intreccio con le vicende della Germania negli anni '30, argomento che approfondisco da anni.
Mi limito a due curiosità.
I marchi Horch e Audi si devono alla stessa persona, August Horch, che, dopo aver fondato la prima delle due aziende, e, nel giro di pochi anni, essere stato pesantemente osteggiato dal resto della compagine societaria, ne uscì nel 1909 per impiantare una nuova società di costruzioni automobilistiche, identificata ancora dal proprio cognome. Ne nacque una controversia giudiziaria promossa dai vecchi soci, che ottennero l'esclusiva nell'utilizzo del nome "Horch". A seguito di tale circostanza, raccogliendo un suggerimento proveniente dalla cerchia dei suoi fidati, il vulcanico imprenditore adottò per la nuova società la traduzione latina del proprio cognome, una forma imperativa arcaica del verbo "ascoltare", che venne appunto resa con la parola "Audi".
Tra i quattro marchi del Gruppo, Horch esprimeva le vetture di gran lusso, dotate di propulsori 8V, e capaci di rivaleggiare con le Mercedes-Benz (a un livello superiore ad entrambe vi erano le Maybach) nelle preferenze dell'alta borghesia tedesca, e, soprattutto, delle innumerevoli articolazioni dello Stato nazista, grande committente di vetture di rappresentanza, o di servizio per le gerarchie militari, e di "scoperte" (Torpedo e Cabriolet) da utilizzare nelle parate e negli altri eventi in cui si celebravano i macabri riti di massa del regime.
Un collezionista lombardo dovrebbe tuttora possedere una magnifica ed imponente Cabriolet della serie 853 A, recuperata parecchi anni fa nell'Est europeo, che segnalo sin d'ora come preda di grande valore per gli avvistatori della zona Smile
#14 | gian masini il 29/03/2014 15:38:42
Favolosa! Con targa originale, per di più....bicolore come si usava, specie in Germania negli anni '50 e nei primi '60. Importata anche in Italia, ma senza particolare successo, visto il prezzo non certo da concorrenza. Ottimo motore due tempi e 3 cilindri, trazione anteriore, come si conviene ad una vettura nata Dkw, acronimo di "das kleine Wunder" la piccola meraviglia. E non bisogna chiamare in causa la tracotanza tedesca, semmai l'elevata autostima di un danese emigrato in Germania, tal Rasmussen, che creò un piccolo motore a due tempi, con caratteristiche di rendimento tali da chiamarlo, appunto, "la piccola meraviglia". L'ultima Dkw, ormai chiamata Auto Union, fu la F 102 la cui linea anticipava, non poco, l'Audi 75, vettura prodotto sotto la proprietà Volkswagen, visto che Daimler Benz preferì vendere la "vecchia" Auto Union. Oggi Audi. Anche i grandi sbagliano, eccome.
#15 | PrinceMax il 19/04/2021 14:02:46
Non è nella cartella sbagliata?
#16 | time101cv il 20/04/2021 01:09:32
Sistemata.
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