Marcello, hai già fatto notevoli progressi
Ottimo scatto.
Versione "tardiva" della splendida fast-back Rover, con motorizzazione adeguata alla nostra fiscalità. Per l'Italia, dall'operazione non potevano certo sortire miracoli commerciali, trattandosi comunque di vettura piuttosto eccentrica e voluminosa, anche se dal prezzo competitivo. Rete di vendita e assistenza non molto capillare, costo dei ricambi e, forse, reputazione non eccelsa in materia di affidabilità per questo livello merceologico, erano altri fattori che contribuivano a mantenere le vendite delle serie a benzina entro livelli modesti. I numeri più significativi li raccolse la 2400 TD con motore VM.
Era in ogni caso una gran bella macchina; oggi, in Italia, le "2000" in ordine devono contarsi su due mani, e poco di più per l'intera gamma, che in Gran Bretagna è stata invece preservata in discreti numeri.
Da piccolo impazzivo per questo macchinone, adesso come adesso ne sono meno affascinato, ma ignoro quasi tutto.Resto dell'idea che pero' le tasse al tempo abbiano tagliato moltissimo "le gambe" ad un mercato estero che avrebbe meritato molto di piu', specialmente se paragonato a quello italiano.L'Italia nel bene e nel male resta un po' un caso...
Sempre adorata, senza se e senza ma. La versione col quattro cilindri Triumph, oltre che pesantemente sottomotorizzata, non era in effetti un mostro di affidabilità. Molto più robuste le versioni col V8 "all'americana", anche se ho letto che molti cambi automatici sono andati in insalata a causa della poderosa coppia delle Vanden Plas EFI.
Automobile assolutamente romantica per i dietrologi degli anni settanta inglesi (musicali e non solo) quale il sottoscritto.
Ce n'è un'altra dello stesso colore (mi sembra, almeno), targata BO89 (1981), ma 2600 di cilindrata, in vendita da tempo immemorabile dalle mie parti (almeno a quanto risulta dal sito del rivenditore...).
Ho già espresso anch'io in altre occasioni la mia ammirazione per questa vettura .
Decisamente. Un bel colpo la SD1 prima serie col sei cilindri in linea di origine Triumph, che da noi, nonostante le restrizioni fiscali, riscontrò un certo gradimento.
Peccato che la qualità costruttiva di questa serie fosse praticamente infamante, e contribuì non poco all'affossamento del marchio.
(foto "Themarcello" )