Un amante delle prebelliche come il sottoscritto, specie delle berline metalliche di questa taglia, non può che restare affascinato di fronte a una simile meraviglia, già ammirata due anni fa all'Old Time Show di Forlì, dove fu organizzata una corposa retrospettiva sul marchio di eccezionale livello. Targa nera in ferro a 4 cifre, non originale ma comunque di enorme impatto, magnifica livrea verde scura, condizioni superlative, fanno di questo esemplare a 6 luci, strettamente di serie, anno di produzione 1929, un pezzo di assoluto pregio, superstite di un parco delle grosse berline FIAT a 6 cilindri all'epoca discretamente numeroso.
Diffuse in Italia soprattutto quali auto di servizio presso istituzioni ed enti pubblici o come vetture da noleggio, le berline 521, al pari dell'intera produzione FIAT, erano destinate per una quota significativa all'esportazione sui mercati più disparati, data la limitata capacità di assorbimento sulla piazza d'origine; tale flusso incontrava peraltro crescenti difficoltà, dovute alla rivalutazione della lira, e, dal 1929, alla pesante recessione delle economie occidentali. Le drammatiche traversie belliche hanno falcidiato gran parte delle unità circolanti, e il resto del massacro si è consumato subito dopo, negli anni della Ricostruzione, quando si è reso indispensabile andare a caccia delle vetture più robuste da convertire in autocarro. Le unità superstiti in questa configurazione non penso siano più di una ventina, e ognuna merita di essere gelosamente custodita come esempio dell'elevata qualità della produzione FIAT nella fascia medio-alta.
Più tardi inserirò qualche mio scatto forlivese; ottima la foto d'anteprima.
Rara testimonianza del parco automobilistico dell'Italia dell'anteguerra, credo quasi impossibile da incontrare fuori dai raduni. I miei complimenti all'avvistatore (e anche al proprietario).
P.S. ma ha la targa posteriore tagliata in due e riarrangiata su una sola riga?
P.S. ma ha la targa posteriore tagliata in due e riarrangiata su una sola riga?
Ho letto che all'epoca, quando furono introdotte le targhe nere con sigla provincia e numero in luogo a quelle col numero rosso a sfondo bianco, le primissime nere non erano ancora quadrate al posteriore...però già nel '39 mi sembra che le quadrotte fossero già ampiamente diffuse (vedi le varie Balilla 3m del '32-'33 in giro per il sito)...che ne pensi Markino?
Da quello che so tra il 1927 e il il 34? (o era il '36?) le targhe erano su una sola riga, ma avevano i caratteri molto diversi e la provincia era sulla destra. Inoltre, con l'introduzione delle targhe quadrate, le vecchie targhe vennero sostituite con quelle di nuovo formato (ma mantenendo la vecchia numerazione).
Mi sono perso, Francesco: la targa è a quattro cifre RA 8..., numerazione corrispondente per Ravenna al 1939. Mi sfugge il "4" che citi nel commento
La vettura è del 1929, come da cartello affiancato nella vista anteriore, catturata all'Old Time Show di Forlì.
Per rispondere a Uno Turbo D, le targhe posteriori sono state sicuramente orizzontali dal 1927 al 1932, con sigla a destra anziché a sinistra (capita ancora di vederne qualcuna); per il seguito io ricordo solo la foggia quadrata, ma non sarei troppo sicuro che non siano esistite deviazioni dallo standard. Qualcosa di più in proposito potrebbe sapere Massimo.
Durante la mostra non ho avuto troppo tempo di soffermarmi su questo dettaglio (targa in pezzo unico o due pezzi di una quadrotta uniti in orizzontale); in tutta franchezza, sono altri gli elementi che catturano la mia attenzione in queste macchine
Mi sono perso, Francesco: la targa è a quattro cifre RA 8..., numerazione corrispondente per Ravenna al 1939. Mi sfugge il "4" che citi nel commento Shock
Questo genere di vetture ha un grandissimo fascino e come è già stato scritto, risulta purtroppo difficilissimo incontrarle al di fuori dei raduni o manifestazioni importanti.
Un'altra Fiat degli anni 30 che mi piace veramente è la 527 Berlina Sport, soprannominata anche Ardita 2500, con un bel motore 6 cilindri.
É sempre possibile che qualche targa vecchia sia sfuggita alla sostituzione coatta.
Parliamo di periodi in cui tutto veniva registrato e controllato a mano, e in cui lo Stato fascista riservava le sue "cure" più occhiute a ben altri fattori. Quando si trattò di adottare sul serio qualche azione coercitiva in fatto di automobili, il Regime le macchine le requisì tutte intere, perché se ne ricavasse il metallo con cui realizzare gli scarsi equipaggiamenti da gettare in una guerra insensata e priva di fondamento storico.
Parliamo di periodi in cui tutto veniva registrato e controllato a mano, e in cui lo Stato fascista riservava le sue "cure" più occhiute a ben altri fattori. Quando si trattò di adottare sul serio qualche azione coercitiva in fatto di automobili, il Regime le macchine le requisì tutte intere, perché se ne ricavasse il metallo con cui realizzare gli scarsi equipaggiamenti da gettare in una guerra insensata e priva di fondamento storico.
Sante parole...molti hanno avuto la lungimiranza di riconsegnare le targhe e nascondere le macchine (motivo forse di molte ritargature dal '49-'50 in avanti di mezzi anni '20-'30)
Sfogliando alcuni vecchi Quattroruote degli anni 60, non è raro trovare annunci commerciali relativi alla vendita di vetture particolari come questa, che già una cinquantina di anni fa erano considerate storiche; tutto ciò fa un certo effetto e sarebbe curioso conoscere la storia di questa 521 C, chissà chi la comprò all'epoca e magari poi è rimasta per parecchi anni in un fienile o in un polveroso garage, prima di tornare all'antico splendore.
(foto "bob91180" )