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Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce

giuliettasprintprincemax20150401.jpg
Anno 1962 (PrinceMax).

Data: 01/04/2015
Commenti: 20
Visualizzazioni: 1569
Commenti
#1 | Themarcello il 01/04/2015 09:07:17
Sempre stupenda la Sprint,sempre indovinata la tinta Biancospino!
#2 | atae21 il 01/04/2015 09:19:41
Viste le quotazioni raggiunte, ormai bisogna stare attenti a come e dove si parcheggia un oggetto del genere....nerd
#3 | IL BUE il 01/04/2015 09:35:49
La targa mi pare vagamente tarocca
#4 | francesco78 il 01/04/2015 10:41:45
Si, non mi convince la targa... Dovrebbe essere in ferro tra l'altro... Al netto di ciò è un esemplare bellissimo!
#5 | puma76 il 01/04/2015 10:43:25
dai fanalini dovrebbe essere una seconda serie, mi sembra che roma 50.... sia inizio anni '60, dove sarebbe tarocca?
#6 | bob91180 il 01/04/2015 10:53:57
Ultimo anno di produzione ... 80cv ... splendida ... manca la molura sottoporta ...
#7 | francesco78 il 01/04/2015 11:00:45
Il font della targa sembra tarocco, la numerazione è coerente con l'anno riportato
#8 | PrinceMax il 01/04/2015 11:04:28
La targa era vera come una moneta da tre euro... l'originale in ferro sarà andata in frantumi in qualche anno lontano.
Appena ho il mio archivio sotto mano arriveranno altre foto. Smile
#9 | IL BUE il 01/04/2015 11:31:20
Più che in frantumi (credo che neanche una bomba ci riuscirebbe con una targa di ferro), se la saranno fregata
#10 | puma76 il 01/04/2015 14:00:25
si ma la ruggine..
#11 | Uno Turbo D il 01/04/2015 15:09:54
Nemmeno io mi fiderei a lasciare una vettura tanto quotata così, come i "frigoriferi" intorno...
La targa originale, o era illeggibile dalla ruggine, o mancava del tutto, oppure, come faceva giustamente notare il Bue, se la saranno "grattata"nghenghe
#12 | 1600 GT il 01/04/2015 18:55:58
Fa sempre la sua figura questa meravigliosa ed elegante sportiva del biscione dei tempi aurei, specie se rappresentato da un esemplare bellissimo come questo.
La targa tarocca stona un po'.
#13 | PrinceMax il 01/04/2015 21:11:27
L'auto usciva da un lungo e laborioso restauro, che l'ha portata alle attuali condizioni partendo da una base che era poco più di un ammasso di ruggine. La mia affermazione nasceva proprio dal fatto che, quasi sicuramente, la targa originale avrà seguito nel corso dei decenni il medesimo deperimento dell'auto.
Se poi le targhe in ferro erano resistenti come il rivestimento di un transatlantico... allora alzo le mani! GrinPfft
La vettura era una meraviglia. Stavo cercando parcheggio in una rinomata località lacustre e trovarmela davanti è stato un sogno ad occhi aperti. Il proprietario stava leggendo il giornale seduto su di una panchina a pochi metri. Smile
#14 | Themarcello il 01/04/2015 22:35:34
Stavo cercando parcheggio

Max,eri in Yaris? Grin
E' quella sotto la P?Cool
#15 | PrinceMax il 01/04/2015 22:47:46
Max,eri in Yaris?

Ero proprio con la mia cara Toyota, ma non è quella sotto alla "P": la mia è nera ed è il modello precedente. Che occhio Marcello, non mi ero manco accorto che una sorellina aveva fatto capolino. GrinGrin
#16 | IL BUE il 01/04/2015 22:53:06
puma76 il 01/04/2015 14:00:25
si ma la ruggine..

Credo l'avrebbero restaurata, se fosse stata solo arrugginita
#17 | Stingray il 01/04/2015 23:14:14
uhm come hai riconosciuto il proprietario? dubbio
come mai Markino non ha proferito nulla? nono
#18 | PrinceMax il 01/04/2015 23:25:14
uhm come hai riconosciuto il proprietario

Perchè appena ho cominciato a fotografare a nastro, in preda ad un'euforia simile a quella di un bambino portato a "Gardaland" per la prima volta, mi è venuto vicino chiedendomi se la Giulietta mi piaceva! Smile
#19 | IL BUE il 01/04/2015 23:54:52
Stingray il 01/04/2015 23:14:14
come mai Markino non ha proferito nulla? nono

Sciopero del sindacato di categoria
#20 | Markino il 02/04/2015 00:36:32
come mai Markino non ha proferito nulla? nono

Un silenzio che avrei comunque colmato in queste ore, di ritorno da Milano dopo una delle convulse giornate che si stanno ripetendo identiche da settimane. Quando compaiono vetture simili, mi si perdoni il paragone blasfemo quanto immodesto, mi sento un po' come il Machiavelli nella lettera a Francesco Vettori, che, dopo una giornata spesa a contatto con faccende di modesto spessore, alla sera veste abiti nobili e assume un linguaggio aulico per essere all'altezza degli storici classici latini, dalla cui lettura trae linfa per la stesura del "Principe". Nel mio caso, oggetto del rito sono le più prelibate vetture - più spesso italiane o americane - cadute nell'obiettivo degli avvistatori di Targhe Nere, che mi piace assaporare con la dovuta tranquilità, oserei dire sacralità.
Non potrebbe non essere così per una Giulietta Sprint Veloce, la versione più performante della berlinetta presentata in uno stadio ancora non perfettamente definitivo al Salone di Torino del 1954, con la quale si dovevano urgentemente calmare le acque che andavano agitandosi intorno al Portello a causa dei ritardi nella delibera della Giulietta "vera", la berlina che, sotto la severa supervisione di Rudolf Hruska, aveva evidenziato la sensibilità della scocca alle vibrazioni propagate dall'avantreno durante i collaudi sul pavé. Dal rocambolesco ripiego su una versione sportiva, della quale esisteva già un prototipo grezzo fatto in casa, probabilmente fornito quale schema di massima in una sorta di appalto-concorso alle Carrozzerie Ghia, Bertone e Boneschi, perché ne derivassero una vettura finita, nacque una delle più belle e valide macchine sportive di dimensioni contenute di tutti i tempi. L'immediato impiego agonistico che ne fecero numerosi corridori italiani e stranieri, in un'epoca in cui esisteva una miriade di competizioni di ogni sorta, e una gran fame di automobili prestanti da parte di una nutrita schiera di piloti professionisti o gentleman, creò le premesse perché si scatenasse una escalation di versioni sempre più prestanti della quale la Sprint Veloce da 80 CV (a fronte dei 65 CV della Sprint), lanciata nel 1956 in una configurazione piuttosto spartana, con vetri anteriori scorrevoli, fu solo la prima tappa. Seguirono le Zagato "ufficiose" (ricavate proprio da alcune Sprint Veloce, di cui fu smantellata la carrozzeria), la Sprint Speciale di Bertone, uno - strabiliante - incidente di percorso sotto il profilo della resa agonistica, e infine le Zagato ufficiali a coda tonda e poi tronca, secondo una trafila che ho già avuto modo di ripercorrere altre volte.
L'esemplare in foto, nel sempre magnifico biancospino, appartiene all'ultima generazione prima del passaggio alla motorizzazione 1600 di derivazione Giulia TI, e, pur risultando privo della modanatura sottoporta, appare effettivamente in ottima forma. Se già la Sprint "normale" ha conosciuto negli ultimi anni un notevole incremento di valore, il discorso risulta amplificato per la ben più rara "Veloce", la cui quotazione, in un'asta su piazza americana, francese o britannica, potrebbe superare verosimilmente i 70-80 k€ con un esemplare in simili condizioni (ammesso che la meccanica sia tutta "giusta" ). Avveduto l'appassionato che ha colto l'occasione di acquistarne una in tempi assai meno sospetti per pochi milioni di lire, anche se, personalmente, non mi separerei mai da un'auto simile per incassare una sia pur ricca plusvalenza Smile
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