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Fiat 501 Torpedo

fiat501ap20150709.jpg
Anno n.c., targhe europee del 2010 (AP).

Data: 09/07/2015
Commenti: 7
Visualizzazioni: 1418
Commenti
#1 | Themarcello il 09/07/2015 08:55:01
Sembra nuova.
Troppo nuova...secondo me le "anteguerra" hanno parte del loro fascino anche nel velo di vissuto che le ricopre.
Comunque complimenti a chi se ne e' preso cura.
#2 | Uno Turbo D il 09/07/2015 12:00:56
Alti livelli, abbiamo oltrepassato i novant'anni Grin
#3 | Markino il 09/07/2015 13:29:54
Ringrazio Rosario per la consueta fiducia che lo ispira quando mi chiede delucidazioni circa vetture particolari, come in questo caso; ad una prima disamina a vista, non molto difficile per un cultore di prebelliche, ha fatto seguito una verifica sul sito dell’AdE, ed è saltato fuori il numero magico: 1460, cilindrata della prima automobile FIAT interamente nuova dopo la Grande Guerra. I kw associati sembrano corretti, a fugare le ultime blande incertezze circa la successiva “503”, un po’ più potente.
Snodo fondamentale, la “501”, per comprendere la storia della FIAT, e, più in generale, quella dell’Italia dell’epoca. Diversamente da quanto molti credono, nei suoi primi anni la FIAT si affermò a livello internazionale come costruttore di vetture di segmento medio-alto e di lusso (la Tipo “6”, utilizzata anche dal Re, aveva una cilindrata monstre di circa 10 lt.), dalle quali derivarono numerosi esemplari da competizione che riscossero grandi successi, condotte da piloti del calibro di Cagno, Nazzaro, o dello stesso Vincenzo Lancia, prima che si rendesse indipendente, e solo per fare qualche nome. Il piglio manageriale e il fiuto commerciale di Giovanni Agnelli, assurto rapidamente a leader della variegata compagine che nel 1899 aveva dato vita all’azienda torinese, e la collaborazione di progettisti di grande valore, portò a realizzare una gamma di vetture molto articolata, largamente esportate e rivolte ad un ampio spettro di utenze; il respiro finanziario dell’impresa, e la capacità di inserirsi con i veicoli pesanti nel gioco delle prime commesse belliche, come nel caso della guerra di Libia (1911), contribuirono a far poggiare la FIAT su basi assai solide.
Al sopraggiungere del conflitto mondiale, la FIAT era quindi pronta per diventare una delle aziende di riferimento nella produzione di veicoli militari ed armamenti, a partire dal leggendario autocarro "18 BL", venduto in grandi quantità sia al regio esercito, sia alle forze armate straniere. Il crescente impegno produttivo nel periodo 1915-’18, quando gli stabilimenti “ausiliari” giravano a pieno regime coordinati da un apposito Ministero, e le maestranze erano soggette alla legislazione militare, portò la FIAT ad assumere dimensioni sempre più corpose, accompagnate da robusti aumenti di capitale: al termine del conflitto, il capitale sociale si era quintuplicato, arrivando a Lire 125 milioni, e i dipendenti addirittura decuplicati, giungendo all’enorme cifra di 40mila unità (ma la rivale, l’immensa conglomerata Ansaldo, esibiva numeri molto superiori).
Il grande problema che andava rapidamente prefigurandosi era ora la riconversione alla normale produzione. Impossibile ritornare alle dimensioni prebelliche; occorreva un atto di coraggio, sorretto da risorse finanziarie che certo non mancavano, per far compiere alla produzione civile un balzo capace di uscire dai ristretti (ancorché crescenti) numeri pre-1914, unica soluzione per mantenere l’immenso apparato che Giovanni Agnelli si era ritrovato per le mani alla fine del 1918. Serviva una vettura dai costi di gestione contenuti vendibile in grandi quantità su tutti i mercati, e, in questi termini, la FIAT aveva già accumulato una buona esperienza affiancando alle taglie più robuste vetture più compatte; tra quelle recenti, aveva eccelso la Tipo “Zero” del 1912, una 1,8 lt. costruita per un biennio che, nonostante i numeri esigui, fece scalpore, oltre che per il nome, proprio per l’accoppiata tra efficienza e dimensioni ridotte. Evoluta nella Tipo "70", ancor più semplificata, essa rappresenta l’ideale filo conduttore che porta alla “501”, ulteriormente contenuta nelle dimensioni, nella cilindrata e nell’apparato decorativo. Nonostante il clima economico debole ed incerto in tutta Europa, l’elevata inflazione, e i violenti conflitti politici, che in Italia prefiguravano il rivolgimento di Regime, la "501", opera di un progettista del calibro di Carlo Cavalli, ottenne un grande successo, totalizzando tra il 1919 e il 1925 circa 70mila esemplari, gran parte dei quali esportati, e segnando in modo indelebile il futuro della produzione FIAT, che da allora avrebbe sempre poggiato su vetture di quella fascia merceologica, di volta in volta interpretata in ragione della tecnica e delle opportunità di mercato. A riprova della centralità di questa automobile, l'intera gamma fu plasmata proprio intorno alla “501”, essendo le “505” e le grosse “510” poco più che ingrandimenti a pantografo della prima, sotto il segno inconfondibile del radiatore ovoidale.
Qualche dato tecnico della serie d’origine: cilindrata 1,5 lt., come già detto, potenza standard di 23 cv, destinati a salire parecchio nelle versioni “S” (“Spinto” ) e poi nelle numerosissime trasformazioni Corsa, freni sulle ruote posteriori, velocità massima di 70 km/h per la torpedo di fabbrica (che salivano a 100 Km/h e oltre nelle versioni potenziate); mancava la portiera lato guida (collocata rigorosamente a destra), e al suo posto era generalmente sistemata la ruota di scorta. Quando, nel 1925, uscì la piccola “509”, il nuovo radiatore a timpano ebbe un tale successo da costringere al restyling l’intera gamma superiore; tutte le sigle aumentarono di due unità, e la “501”, con qualche cavallo in più, divenne “503”.
Nelle pieghe del racconto ho seminato molte altre considerazioni, ma fa troppo caldo e vi risparmio Grin
Aspetterò la prossima "501" per tediarvi di nuovo Smile
#4 | sir alec il 09/07/2015 14:40:49
Affascinante e in condizioni perfette. Probabilmente l'auto più antica che ho visto su questo sito. Interessante, come sempre, l'excursus di Markino.
#5 | Alfa33 il 09/07/2015 15:09:46
Avvistamento eccezionale! sempre interessantissime le considerazioni di Marco, più tardi rileggerò con calma.
#6 | 1600 GT il 09/07/2015 22:41:18
Vista solo su riviste specializzate di auto storiche questa vettura di quasi un secolo fa, ma mai dal vivo.
Molto interessante questo avvistamento.
#7 | Astrale il 09/07/2015 23:35:23
Aspetterò la prossima "501" per tediarvi di nuovo Smile

Grazie
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