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Mercury Monterey

mercurymontereyneim420151019.jpg
Anno n.c., targhe ZA in formato europeo (neim4).

Data: 19/10/2015
Commenti: 9
Visualizzazioni: 1474
Commenti
#1 | bob91180 il 19/10/2015 09:55:35
Databile 1961/1963 circa ... strano colore per una americana ...
#2 | Uno Turbo D il 19/10/2015 11:12:27
Colore poco attraente, almeno secondo me.
#3 | gabford il 19/10/2015 17:10:04
Prodotta come modello a sè stante dal 1952 al 1974, la Monterey si collocava di volta in volta, a seconda della serie, ad un diverso livello della gamma Mercury.
Personalmente preferisco la prima serie, e in particolare il MY '54, i cui fari posteriori erano di foggia particolarmente moderna per l'epoca.
Databile 1961/1963 circa ...

Infatti direi che si tratta di un MY '63: in quell'anno la Monterey era l'ammiraglia di casa Mercury.
L'esemplare ritratto è una Custom Four-Door Sedan, l'allestimento meglio rifinito per quanto riguarda le quattro porte. La vettura qui ritratta dovrebbe avere un motore V8 da 6,4 litri (o, in alternativa, da 6,7 litri).
Sulle altre vetture della gamma (hardtop due porte e convertibile) era disponibile il pacchetto S-55 di impronta più sportiva, comprensivo di propulsore dotato di carburatore quadruplo corpo.
strano colore per una americana ...

Nel '63 il gruppo Ford prevedeva una tinta simile (Chestnut), ma in effetti non mi risulta che fosse disponibile sulle Mercury dubbio
#4 | atae21 il 19/10/2015 22:00:08
Non sono un cultore delle auto Made in USA ma questa mi affascina. Mi piacciono infatti più le banali berlin(one, per noi)e che le supercar o le cabriolet. Bella, mi piace! Wink
#5 | polar il 20/10/2015 00:33:08
Marchio facente parte della galassia Ford, oggi scomparso..
Potrebbe trattarsi di un esemplare con lunotto posteriore inclinato come il parabrezza, che nei depliant veniva definito breezeway?
Cerchi inaspettatamente sobri
#6 | time101cv il 20/10/2015 00:55:25
dovrebbe avere un motore V8 da 6,4 litri (o, in alternativa, da 6,7 litri)

La cilindrata è 6388 cc.
#7 | gabford il 20/10/2015 01:11:33
Potrebbe trattarsi di un esemplare con lunotto posteriore inclinato come il parabrezza, che nei depliant veniva definito breezeway?

E' lui Wink Dovrebbe essere anche apribile elettricamente dal posto guida.
#8 | sir alec il 20/10/2015 15:08:28
Mai vista. Sicuramente una scelta inconsueta. Auto come questa le vedo meglio nere o in colori vivaci.
#9 | Markino il 24/10/2015 21:18:28
Il tema della classica sedan americana mid size o full size, di epoca compresa tra la 2a metà degli anni ’40 e la 1a metà degli anni ’70, è notoriamente uno dei miei preferiti: vetture che hanno costituito il nerbo dell’immenso parco circolante statunitense, il cui lancio è stato spesso accompagnato da pubblicità roboanti e slogan arditi, complessivamente tirate in diversi milioni di esemplari ogni anno, spesso sfruttate nell’anonimo commuting quotidiano dai nuovi sobborghi al posto di lavoro, e sostituite dopo che il frequente avvicendamento dei modelli le aveva rapidamente rese fuori moda.
La Monterey in foto, rifinita in una tonalità perlomeno inconsueta – generalmente, i MY di quest’epoca si associano alle tinte chiare – fornisce il pretesto per un breve excursus sul marchio Mercury, da noi poco conosciuto, e, forse, mai divenuto oggetto di approfondimento su Targhe Nere.
Si potrebbe addirittura partire dagli anni ’20, quando la General Motors del mitico Alfred Sloan aveva sapientemente segmentato i marchi del Gruppo, ciascuno dei quali rivolto a ceti sociali ben individuati: la Chevrolet “per le masse”, la Pontiac per i “poveri ma fieri”, e via elencando. All'opposto, la Ford praticava con grande successo una politica monomodello, seppur corretta dalle numerose varianti di carrozzeria della "T" Model e poi della "A". Questo divario non tardò a creare in Ford complessi di inferiorità verso il potente rivale; la necessità di presidiare la vasta fascia di mercato tra le vetture popolari e le costose Lincoln (già appartenenti al Gruppo) divenne evidente già negli anni ’30. Oltre ad espandere la gamma con marchio proprio, si pensò quindi di creare dal nulla un brand intermedio, capace di competere nel settore medio-alto, dove erano posizionate le Oldsmobile e, soprattutto, le Buick.
Nel 1939 vide quindi la luce il nuovo marchio Mercury, la cui identità ha sempre ondeggiato tra l’essere una Ford più lussuosa o una Lincoln meno opulenta, con la conseguenza di condividere parti delle vetture appartenenti al marchio tempo per tempo più prossimo, salvo i rari casi, limitati agli anni più lontani, in cui le Mercury furono sostanzialmente a sé stanti. Dopo qualche anno di “rodaggio”, negli anni ’50 le Mercury furono nettamente impostate sulla scia delle Lincoln. La Ford coltivava l’ambizione di strutturarsi in cinque divisioni al pari della General Motors, e nel 1958 creò un altro marchio, Edsel, le cui vetture condividevano parti delle Ford o delle Mercury, a seconda delle versioni. Il progetto di eguagliare GM, tuttavia, naufragò rapidamente insieme alle stesse Edsel, che non erano né molto peggiori né molto migliori di altre vetture concorrenti, ma ebbero la sfortuna di essere lanciate in un anno di recessione economica, punitivo per il segmento medio-alto. Si dovette quindi ripensare la strategia commerciale e organizzativa del Gruppo, e, tra le conseguenze, vi fu il riposizionamento delle Mercury, che in futuro sarebbero tornate ad essere basate sulle Ford, come, a tratti, era accaduto nei primi anni.
A scorrerne i numeri di vendita, l’esperienza Mercury non sembra pienamente riuscita, poiché i consuntivi, buoni in termini assoluti, risultavano in realtà piuttosto distanti da quelli delle rivali Oldsmobile o Buick, collocandosi molto spesso nella parte bassa della classifica dei costruttori di massa. Non stupisce che, dovendo procedere ad una brutale razionalizzazione comune a tutta l’industria automobilistica statunitense, conseguente alla recente crisi economica, nel 2010 la Ford abbia deciso di sopprimere il marchio.
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