All'epoca del lancio di questa vettura io non c'ero, per ovvie ragioni anagrafiche. Quanto so sulla produzione motoristica di quegli anni, è quindi solo frutto delle informazioni ricavate da Internet e dalla carta stampata. Ciò non mi ha impedito, tuttavia, di costruirmi le mie idee.
Escludendo modelli mitici (Citroen CX, Audi, BMW, Jaguar, Mercedes-Benz, etc.), erano diverse le ammiraglie che soffrivano in quegli anni di una pesantezza stilistica in grado di farle apparire quasi disarmoniche. L'Alfa 6 rimane ancora oggi una delle massime espressioni di questa tendenza: soprattutto in un funereo nero e nella goffa posizione assunta nello scatto, sembra un incudine su ruote. Gli sporgenti paraurti della seconda serie senza dubbio non aiutano!
Oggi il quadro appare ben diverso. La scarsa seduzione della linea rimane, inesorabilmente, ma rarità e fama di brutto anatroccolo fanno sì che mi si stampi in faccia un sorriso ebete ogni volta che in homepage ne compare un esemplare.
Se ne è già parlato diverse volte, e suonerà quindi scontato, ma per quanto sia dotata di un propulsore straordinario, continua a non entusiasmarmi, e resta una delle poche Alfa Romeo che non acquisirei al mio garage ideale.
Esemplare in livrea ministeriale raro e molto ben conservato, al di là dell'incoerenza già rilevata.
Beato Te PrinceMax ... Io invece ho guidato brevemente una prima serie grigia , ricordo il cambio con la prima in basso a sx (ZF) , e una gran coppia e fluidita' nel riprendere ...
A me piace anche così, la trovo più bella con i paraurti senza rostri. Azzeccati anche i cerchi e lo spoiler, gli specchi cromati invece stonano un po' secondo me.
La scarsa seduzione della linea rimane, inesorabilmente, ma rarità e fama di brutto anatroccolo fanno sì che mi si stampi in faccia un sorriso ebete ogni volta che in homepage ne compare un esemplare. Smile
Lo stesso vale per me, che apprezzo i "brutti anatroccoli" automobilistici: in particolare questa Alfa 6 col Busso rientra nel mio garage immaginario
A parte il paraurti anteriore della seconda serie (non osceno da vedere, per la verità) si tratta di un gran bell'esemplare, dotato dei suoi bei cerchi in lega "dedicati" con attacco a cinque fori e specchietto destro.
A lungo evitata come la peste per gli alti costi di mantenimento, oggi vede le quotazioni in continuo rialzo, grazie anche ai soliti appassionati stranieri che negli anni passati hanno razziato diversi ottimi esemplari.
A guardarla, viene da pensare che sarebbe bastato poco per renderla appetibile fin dal lancio: una coda meno voluminosa, dei paraurti meglio integrati, un generale arrotondamento delle linee del tetto, e una plancia il cui design reggesse il paragone con quella (bellissima) della BMW Serie 7. Che, nonostante le dimensioni, aveva una linea meravigliosa.
Peccato per l'occasione persa: la sostanza c'era tutta.
sarebbe bastato poco per renderla appetibile fin dal lancio: una coda meno voluminosa, dei paraurti meglio integrat
Già; spesso, basterebbero pochi tocchi per mutare radicalmente il quadro. Anche i gruppi ottici posteriori, forse volutamente complessi per conferire una importanza degna del segmento "F", sono piuttosto indigesti.
Considerate le caratteristiche tecniche notevoli non si capisce come mai questa vettura sia stata così snobbata oggi come allora;vettura secondo me decisamente sottovalutata quanto esageratamente esaltata la sua sorella minore
Bayerische e' snobbata perché non e' bella. semplice.
pochi centimetri in piu' ed una leggera variazione delle proporzioni della coda l'hanno resa un cassone poco snello e filante se paragonato alla rifinita e minimalista eleganza dell'alfetta, che porta con sé l'aria di pericolosita' felina.
Personalmente ho sempre apprezzato questa grossa ammiraglia ed anche la seconda serie incontra i miei gusti; arrivò con un certo ritardo sul mercato, già nel 1979 la linea veniva considerata un po' troppo tradizionale e l'aggiornamento del 1983 non portò grandi benefici alle vendite, che aumentarono solo momentaneamente con l'introduzione della versione Turbodiesel e del 2.0 V6, quest'ultimo però era più ingordo di benzina rispetto al 2.5.
Si trattò di una piccola parentesi felice, descritta anche in un numero di Autocapital del 1984, che dedicò un articolo alla grande ammiraglia di Arese, che era stata temporaneamente riscoperta da alcuni vip ed esponenti dell'alta borghesia; l'articolo sottolineava anche le ottime qualità stradali della vettura, superiori rispetto ad alcune rivali ben più moderne e costose, mentre alcuni accessori o elementi della componentistica vennero criticati, perché poco adatti alla classe della vettura.
Un modello nato vecchio, con consumi agghiaccianti ed uscito in un periodo sbagliato. Eppure, malgrado ciò, interessante. Secondo me le tinte chiare ne smussano i difetti (quest'estate ho visto un esemplare argento del '79, che sembrava molto meno pesante di questo).
vettura secondo me decisamente sottovalutata quanto esageratamente esaltata la sua sorella minore
Concordo, troppo spesso si guarda solo l'involucro senza esaminare e valutare gli aspetti tecnici. Personalmente non la trovo così goffa e sbilanciata, considerando anche il design ultraquarantennale. Inoltre la sfilza di commenti vorrà pur dire qualcosa...
Nel bene o nel male la vecchia "6" è difficile che lasci indifferenti.
Certo (ribadisco) con degli sbalzi minori...una fanaliera posteriore meno smargiassa (dice bene Marco...) e una plancia disegnata da qualcuno munito di un minimo di fantasia... Sai che ammiraglia ne sarebbe venuta fuori, con quella meccanica purosangue.
In particolar modo non mi capacito del brutto disegno di plancia e volante, sicuramente fra le creazioni meno ispirate della storia Alfa. A giudicare dai prototipi, anche il loro disegno risaliva al 1973. Difficile dire se, in quell'anno, avrebbero sortito un'impressione di modernità.
Paraurti a parte(anche se non li vedo poi così male), sta davvero molto bene questa Alfa 6.
Come già detto da Total, con piccoli accorgimenti questa sfortunata ammiraglia del marchio di Arese sarebbe divenuta un'altra cosa, ma purtroppo la poca fantasia e i dettagli piuttosto disarmonici come la fanaleria posteriore, il risultato è stato purtroppo quello che è stato.
Certo se si pensa che il progetto è datato 1973, forse se fosse stata presentata che so....nel 1975 o giù di li, magari sarebbe stata accolta in maniera meno gelida, visto che le concorrenti dirette di allora non erano di certo le bellissime Serie 7 o W126, ossia due progetti dalla linea senza tempo e che ancor oggi sono moderne, ma erano vetture come la W116 che si erano ammiraglie con i fiocchi, ma erano comunque state presentate all'inizio dei 70 o addirittura a fine anni 60, per cui probabilmente così com'era l'Alfa 6 avrebbe avuto qualche chanche almeno per qualche annetto.
Purtroppo, un po' per le note imperfezioni, un po' per gli alti costi di gestione(quasi da supersportiva senza averne le benché minime somiglianze prestazionali)e un po' per la presentazione contemporanea di ammiraglie blasonate stupende e decisamente più riuscite, quest'ammiraglia fu accolta male e considerata ancora peggio nel corso dei 7 anni di produzione.
E' dai tempi della Flaminia che noi italiani infamiamo le nostre vetture grandi aiutati pure dalla nostra stampa specializzata che spesso non è stata campionessa di obbiettività e di buona fede nei confronti delle nostre ammiraglie.Se i francesi o gli inglesi avessero costruito vetture come la 6,la 130 o la Maserati quattroporte sarebbero qua a cantarcela ancora oggi
Ecco: proprio fanaleria anteriore e posteriore e cruscotto dovevano cambiare per renderla più in linea cogli anni! Almeno avrebbe potuto combattere ad armi pari....
Non so se lo ha scritto già qualcuno ma non sono solo i paraurti ad essere decisamente fuori luogo. Anche tutta la protezione laterale sulle fiancate è della seconda serie e sta decisamente male. E non è mai esistita una "interserie": questa è proprio "taroccata"! Da ex possessore di Alfa 6, la adoro ancora oggi. Preferisco la prima serie, pulita ed essenziale nelle sue linee antiquate, piuttosto della seconda resa più barocca con le sue aggiunte in tipico stile anni 80. Che sia una prima o una seconda comunque mi va bene lo stesso, ma non un "mix" come questa! Particolare il doppio scarico cromato, che non sta proprio male ma avrei lasciato il suo, più discreto.
Un'Alfa Romeo Alfa 6 prima serie aggiornata a seconda. Non sono d'accordo sugli interventi eseguiti ma non è malvagia. Un'auto così rara andrebbe mantenuta originale.
Comunque resta una lussuosa e comoda berlinona anni 70, nata nel momento sbagliato e decisamente troppo pesante nella linea.