Affascinante con ancora la sua targa! E a proposito di targa, le poche viste, l'avevano sempre di grandi città.
Ora ci vorrebbe una Kapitan degli anni '60
Per l'epoca era una specie di transatlantico sulle ns strade ... dovrebbe avere la panca unica anteriore e leva del cambio al volante con solo tre velocita' ... un caro amico dei miei ne possedette una identica color sabbia ...
Di impostazione americaneggiante , spaziosa , prestazioni tranquille e meccanica affidabile ...
Questa Rekord la vidi proprio in quel punto della Capitale a febbraio di quest'anno durante una mia trasferta li.
Purtroppo ero in autobus ed andavo piuttosto di fretta, altrimenti sarei sceso e l'avrei immortalata(anche se l'ho vista da lontano).
Davvero rarissima questa serie, abbastanza mastodontica e come dice Bob con uno stile americaneggiante piuttosto evidente, ma non per questo priva di fascino, anzi ne ha molto per quanto mi riguarda.
Pare inoltre stare molto bene. Colpo eccellente Eric!!!
Eccone una che ho immortalato nella mia città lo scorso anno, qui però si tratta della versione a 2 porte; quando l'ho vista mi sembrava l'auto protagonista del famoso film DUEL di Steven Spielberg...
Quella del geniale e paranoico film "Duel" era una Plymouth Valiant. Questa Rekord è davvero magnifica per rarità e linea da berlinona comoda tipicamente anni sessanta. Sia quella elvetica a 2 porte che la romana a 4 porte sono semplicemente fantastiche.
La Rekord incarna alla perfezione lo spirito Opel nei decenni '50 e '60, orientato a solide automobili destinate alla classe media (e poi, con le Kadett, alla piccola borghesia), concepite privilegiando la qualità costruttiva e la durata nel tempo rispetto alle innovazioni meccaniche e alle prestazioni velocistiche. L'utenza-tipo di questo genere di vetture era piuttosto diffusa sia in patria che nei cosiddetti paesi dell' "area del marco", tradizionale bacino di riferimento per l'export tedesco; questo fattore, unito alla dinamica molto positiva dell'economia europea per buona parte del decennio '60, garantì alle varie serie della Rekord - sebbene susseguitesi con una certa rapidità - grandi riscontri di vendita. In Italia, la copertura di questo segmento di mercato era già assicurata da ottimi prodotti dei costruttori nazionali, che, ben più della Rekord (lenta e, sino alla "A", dotata, di serie, di cambio a sole tre marce, contro le cinque velocità dell'Alfa Romeo Giulia), assecondavano la nota predilezione dell'automobilista italiano per la vettura briosa. Nondimeno, con la liberalizzazione del 1962, la Rekord riuscì a conquistare alcune migliaia di clienti ogni anno, risultato tutt'altro che trascurabile per una vettura straniera di questa fascia; l'impostazione tranquilla e le dimensioni generose, oltretutto, la rendevano ottima per il servizio di Taxi o di noleggio.
Lo scarso appeal, indubbio nonostante le qualità e la pulizia di forme, ha naturalmente avuto il suo peso quando si è trattato di decidere il destino delle unità via via superstiti, demolite sistematicamente in tutti i paesi europei. Gli esemplari in assetto originale ed in buon ordine sono molto rari, specie in rapporto agli elevati numeri di produzione, e il basso valore commerciale non ha certo funzionato da incentivo per il restauro di quelli malconci.
Seppur lontane dai miei marchi prediletti, Alfa Romeo e Lancia in testa, le Opel anni '60 (e tardi anni '50) mi hanno sempre appassionato; l'esemplare in foto è magnifico, e nella configurazione più desiderabile, almeno per il nostro mercato: quattro portiere, e motorizzazione un po' più brillante. Notevole la targa d'origine. Solo il colore non è all'altezza dell'insieme; il massimo sarebbe il bluette di quella avvistata tempo fa da Marlon.
Bella - e da lasciare intatta - anche la due porte con targa della Svizzera, paese che costituì una delle principali piazze d'assorbimento della media di Russelsheim.