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Ford Mustang

fordmustangata20160409.jpg
Anno 1982, targhe nere del 1983 (atae21).

Data: 09/04/2016
Commenti: 13
Visualizzazioni: 1252
Commenti
#1 | time101cv il 09/04/2016 09:08:30
La targa è "TO Y8"
#2 | IOM il 09/04/2016 09:31:47
Mi chiedo quale mai sia la storia di questo esemplare di Mustang, non posso proprio pensare che qualcuno avesse deciso di acquistarla sul mercato italiano. Davvero brutta anche all'epoca, con prestazioni scadenti per la fascia di prezzo e con un'immagine tutta da verificare....propenderei per una macchina arrivata al seguito di un cittadino statunitense e poi rimasta nel nostro paese. Ma chissà?
#3 | atae21 il 09/04/2016 15:24:31
Sinceramente se non l'avessi vista anteriormente, non avrei quasi nemmeno capito che si trattava di una Mustang: questo nome è legato ai ricordi di altre linee ben più riuscite. Comunque notevole il fatto che abbia le sue targhe nere più o meno d'origine e un colore particolare. E' la prima volta che la vedo dalle mie parti...
#4 | polar il 09/04/2016 15:53:02
Dalla miniatura avrei scommesso che fosse una coeva giapponese, tipo toyota soarer... già la precedente mustang aveva perso tanto della capostipite, questa poi...
Configurazione 2 porte sport, motore 2,3?
#5 | Transaxle73 il 09/04/2016 17:40:14
Che linea scialba.
#6 | time101cv il 09/04/2016 19:11:01
Confermo, motore 2.300
#7 | Marlon il 09/04/2016 19:59:08
In effetti...
in genere si sceglie un modello "esotico " per il fascino, le prestazioni o per una linea particolare, disposti in cambio ad accettare possibili problemi per ricambi, consumi, rivendibilità ecc. Beh, in questo caso vedo solo i difetti...Frown
#8 | gabford il 09/04/2016 20:54:41
L'obiettivo di aggiungere due posti ad un mito dell'automobilismo sportivo americano non ha certo giovato a questa terza generazione della Mustang...
Ad aggiungere ulteriore entusiasmo (Grin), oltretutto questa è probabilmente anche una basica versione L, disponibile solo nella configurazione a 2 porte, almeno a giudicare dallo specchietto in plastica nera e dall'assenza di molure sottoporta.
Tinta e cerchi, invece, non credo siano originali dubbio

propenderei per una macchina arrivata al seguito di un cittadino statunitense e poi rimasta nel nostro paese

Può essere, in quegli anni ne vedevo girare dalle mie parti, anche se all'epoca montavano le targhe AFI ed era difficile che passassero in mani italiane...

Dalla miniatura avrei scommesso che fosse una coeva giapponese, tipo toyota

In effetti è un TOY8 Pfftnghenghe
#9 | blackboxes66 il 09/04/2016 23:14:56
La versione a 3 porte, in pratica una "due volumi e mezzo", è molto più gradevole.
#10 | Uno Turbo D il 10/04/2016 11:57:40
Molto, troppo banale: giusto la tinta mi piace.
#11 | 1600 GT il 10/04/2016 18:14:19
Se teniamo conto della magnifica e unica prima serie, devo dire che questa serie è molto brutta, almeno per me.
#12 | sir alec il 11/04/2016 15:20:21
Decisamente poco accattivante e poco Mustang. Molto più simile a una giapponese di quegli anni, come ha rilevato qualcuno. Comunque, proprio per questo, un avvistamento curioso.
#13 | Markino il 12/04/2016 22:58:44
Al di là del fatto che, dopo la Mustang II, che pure raccolse un ottimo successo, non era affatto difficile creare qualcosa di più bello, questa generazione, molto longeva ancorché segnata da un restyling importante per il MY 1987, non mi dispiace affatto. La Coupé a tre volumi, in particolare, non poteva certo pretendere di ripetere il fascino della versione capostipite, capace di saturare il primo budget annuale di vendite in quattro mesi, ma raccoglieva comunque le migliori suggestioni stilistiche di fine anni '70, che avevano finalmente corretto una rotta lungo la quale l'industria americana stava scivolando pericolosamente, e che vedevano imporsi dimensioni - e motorizzazioni - più compatte, linee pulite, e forte riduzione degli ornamenti; frequente il taglio quasi verticale del lunotto, che influenzò poi la Volvo 760, destinata ad essere spesa con successo anche su quel mercato. Lo stile delle giapponesi, alle quali si è già accennato, non poteva non esercitare a sua volta qualche influenza, dato il peso che stavano assumendo le vetture del Sol Levante, anche di categoria media, sul mercato statunitense. La Mustang III, in definitiva, da un lato recuperava qualcosa dell'impostazione originaria da Coupé classica, e dall'altro si omologava ad uno stile sobrio e razionale, non privo di eleganza, che la portava quasi a confondersi nel panorama delle sedan 2 doors della produzione corrente. Il risultato non mi appare per nulla malvagio, se collocato nella sua epoca; anzi, posso dire tranquillamente che lo apprezzo. La tinta, forse non originale come indica Gabriele, fornisce un contributo valido ma non determinante.
Col tempo, sarebbero arrivate anche le prestazioni "vere".
Esemplare apparentemente sano, di cui sarebbe interessante conoscere la storia.
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