Le Renault anni 70 mi piacciono troppo! Anticonformiste e oggi ormai molto rare da vedere sia in strada che ai raduni. La 15/17/177 è stata una coupè figlia dei suoi anni: ideata per un padre di famiglia che non vuole rinunciare all'immagine "sportiva" ma che è attento allo spazio a bordo. Inoltre è basata su un pianale e una meccanica di grande serie, quindi di massima affidabilità. Le prestazioni (17 TS e Gordini a parte) sono limitate, comunque in linea con le altre coupè tranquille del periodo, quali Manta e Capri. A livello di interesse storico, in Italia è praticamente nullo: pochi se la ricordano perché pochi l'avevano ai tempi; non ha un passato agonistico o di grande immagine popolare. In Olanda invece c'è addirittura un club dedicato. La sua erede, la Fuego, è invece un po' più impressa nella memoria per via della somiglianza in alcuni particolari con la Porsche 924 e per essere stata la prima "coupè a gasolio", che all'epoca fece scalpore.
Comunque ha una linea non banale secondo me i paraurti integrati nel frontale e nella coda in qualche modo anticipano uno dei tratti che caratterizzerà la successiva R5
Pole position odierna ben meritata per questa coupé della Régie, in condizioni direi ottime. Mi piacerebbe una 177 per via dei quattro fari che rendono l'originale linea più aggressiva, ma è un terno al lotto la 15 (che non disdegnerei, anzi!), figuriamoci la 177! A meno che non si dà uno sguardo in terra d'origine, mettendo tuttavia in preventivo trasferte e reimmatricolazione.
Conosco un esemplare che a volte si vede nei raduni del vercellese, tenuto benissimo.
Ottimo avvistamento e vettura che esteticamente ho sempre gradito.
Sono convinto che certe linee valide (soprattutto di auto sportive, comprese molte Granturismo italiane) sono state penalizzate esteticamente dalle ridicole ruote che le venivano fornite in quegli anni. Io stesso ho una 323i E21 che non si può guardare (e guidare) con le ruote da 13" a spalla "barra 70" (infatti le ho sostituite con più appropriati cerchi Alpina dell'epoca da 15" gommati "barra 50" ). Anche questa coupè Renault non sfugge alla regola: con queste ridicole ruote da 13" gommate 145" come può emanare un certo appeal? Tutto il contrario di oggi, dove certe utilitarie vengono proposte con appariscenti quanto inutili cerchi da 16" o 17". Poi quando è il momento di cambiare le gomme son dolori...
A me non è mai dispiaciuta questa ormai introvabile sportiva francese. Peraltro aveva un design molto moderno per l'epoca. La 177 mi garba ancor di più per via di un aspetto ancor più sportivo.
Il padre di un mio amico aveva una R 15, che sostituì nel 1981 con una Ritmo perché gli serviva un auto a 5 porte(per via dell'allargamento della famiglia).
I miei ricordi a queste vetture risalgono a un mio ex Zio che aveva una 15 TL come questa, dopo alcuni anni feci in tempo a vedere per poco tempo, perchè ormai radiata una 17 TS di un ex fidanzato di mia sorella; insomma era una macchina degli ex e basta, ma a me il ricordo piacevole non svanisce per nulla...
Per me è magnifica, valorizzata da questo scatto a dir poco meraviglioso di Mc127 che ha colto la vettura in ombra su uno sfondo chiaro, evidenziandone la sagoma aggressiva. Concordo con Ata sulla penalizzazione estetica causata dalle ruotine da 13" peraltro comune a molte altre auto in quegli anni.
Tutto il contrario di oggi, dove certe utilitarie vengono proposte con appariscenti quanto inutili cerchi da 16" o 17". Poi quando è il momento di cambiare le gomme son dolori...nghenghe
E anche quando c'è da girare sulle andature lente lo sterzo non è il massimo, nonostante il servo: provato su una Corsa a noleggio con gommatura 215/45 R17.
Chissà se gli estrosi designer del team incaricato di dar vita alle linee delle "15" e "17" si ispirarono, per la soluzione del paraurti che "gira" intorno alla mascherina, ai loop bumper tanto in voga negli Stati Uniti, soprattutto nel Gruppo Chrysler, tra l'ultimo scorcio degli anni '60 e i primi anni '70.
Coupé-berlinetta appartenente a un filone motoristico, quello delle sportive per famiglia, che godette all'epoca di notevole successo commerciale, ancorché ridimensionato dopo la crisi petrolifera. Fu molto apprezzata in patria; da noi, nonostante la presenza di concorrenti di peso presso tutti i marchi nazionali, riuscì a ritagliarsi un apprezzabile spazio, le cui tracce sono oggi quasi completamente scomparse. Gli esemplari sopravvissuti sono infatti pochissimi, e i collezionisti seguitano a non dar peso a un modello invece assai meritevole per più ragioni, a partire dall'originalità e dalla gradevolezza del suo design; vederne uno alle varie fiere, oramai sempre più elefantiache, è quasi impossibile, così come è arduo incrociarlo ad eventi più "intimi" e circoscritti, e per questo meno investiti di "ufficialità".
A me piace moltissimo, e non disdegnerei di possederne una con targa originale e in buone condizioni, purché affiancata a una prima vettura di fabbricazione italiana.
Non riesco a decifrare bene il colore: verde scuro metallizzato ?