Condizioni sbalorditive per questa magnifica ammiraglia dalle forme seducenti e dall'abitacolo avveniristico, mortificata dal propulsore introdotto nel 1982 per ampliare verso il basso la potenziale clientela; ovviamente, la vocazione "pauperistica" della nostra fiscalità favorì le vendite di questa versione, rimasta comunque ad un livello di diffusione molto modesto, complice l'età non più freschissima del modello, che si aggiungeva alle problematiche relative alla rete di assistenza poco capillare e all'approvvigionamento/costo dei ricambi.
Tinta splendida e automaticamente associata nel mio immaginario alla "2000" (così come alla "2400 TD" ).
Dalle mie parti si sono estinte da secoli. Affascinante, anche se meno della precedente P6, e molto moderna per l'epoca. La tinta la valorizza parecchio.
Nel pallido sole di marzo spiccava tra tante macchine dai colori scialbi. Dal vivo fa ancora più effetto. Non ha un graffio: sembra appena uscita dal salone del concessionario Rover. Dal modo con cui è scivolata via veloce e dalla guida esperta del non più giovane autista ritengo probabile sia ancora tra le mani del primo proprietario. Il suo sguardo severo mentre effettuavo gli scatti mi ha dissuaso dal tentare un approccio per saperne di più. Alla fine degli anni ottanta sono riuscito a guidarne un esemplare simile. Dentro è un salotto e sfoggia un cruscotto bellissimo. Ma la seduta di guida è un po' infossata e non riuscivo a capire dove finiva la macchina, cosa che rendeva difficile il parcheggio. Il motore di derivazione Morris da 101 cv riusciva a superare l'inerzia di una massa di 1500 kg con un po' di pigrizia.
Motore a parte, la "2000" non aveva, almeno dal 1984 in poi, alcun complesso di inferiorità rispetto alle versioni meglio motorizzate. Una volta integrato l'equipaggiamento con i quattro vetri e gli specchietti elettrici, dei rivestimenti più ricchi e qualche cromatura in più, la 2000 diventava difficilmente distinguibile da una ricca 3500 SE se non per qualche particolare.
A ciò si aggiunga che la Leyland italiana, forse ben conoscendo i gusti difficili degli esteti italiani che avrebbero certamente mal digerito le orribili borchie copriruota della 2000, in quasi tutti gli esemplari aveva visto bene di montare i bei cerchi in lega tipo "Vanden Plas", migliorandone non di poco l'impatto visivo.
Ho più volte affermato che, tanto mi piace questo modello, che pur di averne una, mi accontenterei persino di questa versione infelicemente motorizzata.
Guardando questo bellissimo esemplare, non rivedo la mia posizione di un solo millimetro.
(foto "ARGiuliasuper" )