Incredibile esercizio di stile con tanto di simulazione di squame.
Ai tempi poteva sembrare sensazionale.
A me sembra senza offesa, un'allestimento carnevalesco senza nulla togliere a una meccanica ( che non conosco) probabilmente avanzata per i tempi.
Eh beh, questa è molto famosa, ed è conservata da tempo da un grande appassionato di lunghissimo corso di vetture storiche italiane (Marco/bb66 e Vincenzo lo conoscono certamente), figura di spicco del collezionismo lombardo e sempre attivissimo nonostante l'età.
Si tratta di un esercizio "estremo" di stile e di abilità realizzato dalla Martelleria Artigiana di Milano in occasione di una gara tra artigiani organizzata nell'ambito della Fiera Internazionale del 1926; in seguito l'auto fu venduta al podestà (il sindaco al tempo del fascismo) di Bergamo, che la immatricolò con targa BG a tre cifre (tuttora esistente, vera o riprodotta che sia, e con la quale è più facile vederla agli eventi). All'epoca delle requisizioni per il recupero del ferro da destinare alla produzione bellica, telaio e meccanica furono "donati alla patria", mentre si riuscì a preservare la carrozzeria; l'attuale proprietario, che la scoprì decenni dopo, la integrò con gli organi di un'altra "509" che aveva nella sua disponibilità.
Le "squame" che punteggiano con grande uniformità la carrozzeria a sagoma di delfino furono ottenute ribattendo la superficie di alluminio con punte rivestite di sughero e carta vetrata, se ben ricordo.
Non mi pare di averla mai vista dal vivo ... molto esile il posteriore in rapporto alla massiccia parte anteriore ...
... infatti e' denominata "delfino", e il radiatore anteriore ne scimmiotta appunto la bocca spalancata ...
Questo raccontava il noto proprietario ad un crocchio di persone formatosi intorno alla "Delfino" alla tappa finale al Castello Sforzesco dell'ultimo "Trofeo Milano"; non escludo sia riprodotta, come dicevo sopra. La numerazione è prossima al migliaio, facile da ricordare e nota a tutti gli appassionati che conoscono la vettura.
La targa MI a quattro cifre qui sfoggiata potrebbe appartenere al telaio "509" "donante", oppure essere stata recuperata per una manifestazione senza aver alcun legame con la vettura.
Direi che il nostro Biturbo ha fatto un colpaccio che sarà memorabile nella storia di questo sito! Interessante storia, auto che mi incuriosisce parecchio!
Ciao 5speed! Grazie
Si, è stato un colpaccio di un pò di mesi fa, tra l'altro non capivo neppure che auto fosse, per fortuna c'è Markino e altri che conoscono bene le storie di queste auto particolari.
A me sembra un buon esercizio di artigianato ben rappresentativo degli stilemi artistici dell'epoca, ricchi di richiami zoomorfi.
La denominazione "Pesce" è data dallo stesso proprietario, e personalmente la trovo semanticamente più appropriata, viste le fattezze del veicolo, che francamente assomiglia più a una trota che a un delfino .
Ai tempi poteva sembrare sensazionale.
A me sembra senza offesa, un'allestimento carnevalesco senza nulla togliere a una meccanica ( che non conosco) probabilmente avanzata per i tempi.