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Fiat 1500 6 cilindri

fiat15006cilindrisebaraba20191028.jpg
Anno n.c., targhe nere del 1946 (SebaRaba1961).

Data: 01/11/2019
Commenti: 5
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Commenti
#1 | time101cv il 28/10/2019 08:03:42
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2019/10/xyaw0955.jpg
(foto "SebaRaba1961" )
#2 | oinotna il 28/10/2019 08:55:02
Mi piacerebbe sentire il 6 cilindri in moto.
#3 | Mc 127 il 28/10/2019 11:25:18
Una delle auto più avveniristiche della sua epoca e con una targa mozzafiato.
#4 | Markino il 28/10/2019 11:35:32
Trattare della "6C 1500" - appuntamento che, per forza di cose, ho già mancato una volta - insieme all' "Aprilia" una delle mie prebelliche di massimo culto, anche per la sua buona fruibilità, richiederebbe una lunga disamina, data l'importanza che questo modello riveste nella storia della FIAT, e dell'automobilismo - perlomeno - nazionale. I suoi caratteri salienti sono le sagome palesemente ispirate a canoni aerodinamici, allora agli esordi ma già sperimentati sulla capostipite delle vetture di serie tondeggianti, la Chrysler "Airflow" del 1934 dalla forte carica innovativa, e dovute alla matita di Rodolfo Schaeffer con l'apporto esterno di Mario Revelli di Beaumont, il "designer segreto", nonché il nuovo propulsore a 6 cilindri di 1,5 litri, che, fino alla Triumph "Vitesse" dei primi anni '60, sarà il più piccolo al mondo costruito in serie con questo frazionamento. Tale scelta tecnica rifletteva il particolare contesto in cui doveva districarsi la FIAT nella prima metà degli anni '30, obbligata a mantenere elevati volumi produttivi ma limitata nelle esportazioni - negli anni '20 componente essenziale del fatturato - dalla scelta del Regime di sopravvalutare il cambio della lira, e dalla riduzione del commercio internazionale conseguente alla Grande Depressione che, dal 1929, aveva piegato le economie occidentali. Tali circostanze fecero della "6C 1500" - in realtà una vettura di fascia media - l'auto di punta della gamma FIAT, venute meno le più grosse "Ardita" e fino al lancio - dovuto più alla necessità di compiacere il Regime che non ad intima convinzione - dell'ammiraglia "2800". Venduta quindi soprattutto sul mercato interno, la nuova berlina, sul cui telaio fiorirono una miriade di fuoriserie, soprattutto scoperte, di straordinaria bellezza, ottenne un buon successo per la sue notevoli qualità, dalla modernità e piacevolezza del disegno alla spaziosità dell'abitacolo (sul quale, anziché "salire", si "scendeva" ), dal confort di marcia assicurato anche dalle sospensioni anteriori indipendenti all'elasticità del propulsore, che le consentirono di essere ancora costruita nel dopoguerra, sino all'inizio del 1950. In cinque serie, ne furono realizzate circa 45mila.
Questa in foto, strabiliante, e che forse vidi molti anni fa ad una manifestazione genovese, appartiene alle prime due serie, le più belle, costruite tra la fine del 1935 e l'inizio del 1940; al frontale con scudone aerodinamico, replicato felicemente - all'insegna di un family feeling già ben presente nei concetti base dell'industria automobilistica - nel 1936 sulla "500", e nel 1937 sulla "508 C", subentrò poi un muso a spartivento di ispirazione americana, che allora imperava. L'anno, se ricordo bene potrebbe essere il 1937 o il 1938 (quindi, serie capostipite o "B" ), e solo la targa è del 1946.
Avvistamento di livello superiore, per il quale ringrazio sentitamente Sebastiano Wink
#5 | Neeskens78 il 28/10/2019 17:50:27
ne vedo spesso una ai raduni dalle mie parti, bicolore, amaranto e nero con targa MI12. vettura molto interessante, anche se, esteticamente, il frontale non mi aggrada molto
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