Che avvistamento!
Colore elegante e credo che questa versione fosse pluriaccessoriata e anche con interno in pelle...
Anche la provincia della targa mi piace.
Scusate per la qualità della foto, ma non ero in grado di ripetere lo scatto
Purtroppo dal vivo appare abbastanza mal messa, cofano e tetto scoloriti, plastiche cotte e interni in pelle ormai "croccanti"; potete intravedere lo squarcio alla sommità del divano.
In effetti sulle fiancate il fregio dice GTX, ma d'altronde sul sito ACI risulta essere una 2000 e Wiki dà la GTX solo 2200; però facendo qualche ricerchina ho verificato che la GTX è stata anche 2000.
Piccola curiosità, era parcheggiata nello stesso posto in cui qualche settimana prima avevo avvistato questa:
http://www.targhe...o_id=56776
ma il mio conterraneo dariomontrone mi ha preceduto. Si vede che è un posto che attira le Renault d'epoca.
Avvistamento DIVINO, sia per versione che per colorazione, e soprattutto per rarità. Anche per me è uno dei sogni nel cassetto proibiti, e penso che lo farò restare tale, vista la proverbiale problematica ''elettronica'' che affliggeva tutte le 25 (giusto i modelli più basici si salvano, ma solo perché molte componenti elettroniche sono assenti, ma sono anche quelli che mi attizzano meno).
Purtroppo le condizioni di questo esemplare non mi sembrano delle migliori, mi sembra di intravedere una vistosa botta sulla porta posteriore e forse il cerchione anteriore è diverso dal posteriore, anche se la prospettiva può ingannare l'occhio.
Come per R20 e Peugeot 505, la cilindrata 2200 era ostica per la tassazione italiana. per cui venne importata solo la versione 2 litri (oltre alle diesel e la V6 col 2.7, poi ridotto a 2.5, PRV). Classico colore delle R25 phase1, auto che mi piace ma non quanto le precedenti R20/30 di cui sono innamorato. Auto che puntava molto sul proverbiale comfort francese, abitabilità interna, versatilità grazie al portellone e ai tanti accessori di serie. Insomma, chi sceglieva una Mercedes 200 o una Alfa 164 di certo non era l'utente ideale per queste berlinone d'oltralpe. Ad ognuna la sua clientela...
Bellissima con questo colore che le arreca una certa eleganza. Dalle mie parti ce n'è una identica e in condizioni migliori di questo esemplare materano che però esce di rado.
Immagino che a livello di luminosità dell'abitacolo e visibilità fosse quasi eccellente, date le ampie vetrature. Peccato che questa vettura non sembri essere usata con molta attenzione, anche se non è detto che non abbia una meccanica in forma.
Le ultime 25 6V furono prodotte con il PRV in versione 2.9 litri da 150 CV: lo stesso adottato dalla Lancia Thema. Uno zio residente in Svizzera ne aveva un esemplare, non ricordo se 1988 o 1989 in versione kat, ho avuto l'opportunità di guidarla e posso dire che il PRV ha il pregio di essere silenzioso e - se guidato tranquillamente - anche parco. Per contro, le vibrazioni dovute all'architettura 90° si sentono, soprattutto tra i 2500 e 3500 giri/min. Molto elastico.
Ho viaggiato anni fa su di un esemplare simile e la ricordo molto comoda e spaziosa,una delle mie preferite.
Sembra un esemplare in uso quotidiano,senza troppi riguardi.
In Francia era tra le 10 auto più vendute nel 1988 (lo lessi su di un 4r),dati forse non ripetuti con le successive Safrane e Vel Satis.
Tra l'altro fu la macchina dei politici francesi,soffiando il ruolo alla Tagora che era stata allestita in versione Presidence per l'occasione.
Se Opron, che ha disegnato questa vettura, fosse rimasto in Citroen, questa vettura sarebbe stata la perfetta erede della Cx
Non credo proprio ,quantomeno, non ci scommetterei un euro,in Renault credo avessero più paletti di quanti ne abbiano mai messi durante la sua esperienza in Citroen.
In oltre non c'è la vedo con il marchio Citroen.
Su R25,la massima espressione del V6 PRV si è avuta con la 25 v6 turbo Has,un mostro,costruito in pochi esemplari elaborato sino ha 240cv.
Lo stesso motore raggiunse successivamente 250cv sulla Alpine A610 ,fuori dal marchio ,fu capace di superare anche 400cv ,con il biturbo montato sulla Venturi 400gt.
Un discreto traguardo per un motore figlio di quello rocambolescamente montato ad inizio anni 70 sulla Citroen SM.
Bisogna partire dal presupposto che non c'è nessun v6 maserati,si tratta di un v8 con due cilindri tagliati reso utilizzabile.
Non è lo stesso motore,il v6 della sm è un motore sportivo,quindi più leggero ed adatto ad un uso differente.
Il prv comunque ne è una derivazione diretta,per architettura è studio,anche se meno ricercato ,più utilizzabile nel quotidiano.
L'incertezza è ancora più fitta. Ci sono diverse linee di pensiero: Thibaut Amant, nel libro
"le dernier vaisseau français", sostiene che il motore della SM sia frutto di un progetto nuovo sviluppato dalla Citroen. Jan P. Norbie, invece, nel libro "Citroen SM", sostiene che esso è derivato dal V8 Maserati con Giulio Alfieri che ne taglia due cilindri. Quest'ultima versione è avvalorata da alcuni indizi come l'angolo di 90° tra le due bancate, una soluzione tipica dei motori 8V e meno frequente sui 6 cilindri, sui quali tale opzione richiede una più attenta equilibratura. I sostenitori della parentela del PRV con il V6 Maserati della SM sono insospettiti dal fatto che il primo adotta la stessa architettura insolita a V di 90° anche se monta una testata meno sportiva. Io credo che la teoria più probabile sia che il PRV abbia tratto qualche ispirazione dallo splendido motore di origine Maserati ma che non ne sia discendente diretto.
Nel suo libro"La Maserati nel cuore" Ermanno Cozza,che trascorse tutta la sua vita lavorativa in viale Ciro Menotti,racconta appunto che Alfieri per semplicità e tempi pressanti derivò il V6 dal loro meraviglioso V8. Da qualche altra parte lessi che che in origine PRV studiasse un 8V ridotto poi a 6 cilindri per situazioni contingenti.
Considerando il nazionalismo folcloristico dei francesi, che scade nel più becero sciovinismo, anche io propendo per l'ultima ipotesi, vale a dire che il V6 della SM sia derivato dal V8 modenese. Erano riusciti a rovinare un monumento come la Quattroporte a trazione anteriore equipaggiata, obtorto collo, con il V6 perché con il V8 risultava inguidabile per il mostruoso sottosterzo.
Il colore, unico per questo allestimento, si chiamava “avana metallizato”, abbinato alla selleria in pelle beige. All’estero, infatti, la Limited si chiamava Havane.
Colore elegante e credo che questa versione fosse pluriaccessoriata e anche con interno in pelle...
Anche la provincia della targa mi piace.