Concordo….esemplare potenzialmente interessante.
Finitura verde/turchese metallizzato - presumo - di fantasia; copricerchi inguardabili.
La targa ha un formato decisamente infelice.
Mah , ho idea che fosse un colore previsto , anche se molto particolare ...
Comunque non ho mai capito come si possa salire e scendere dallo sportellino angusto posteriore ...
Ne aveva una un mio vicino di casa, che era gialla, ma più giallo limone che il solito giallo tufo, probabile che essendo di fabbricazione Seat, i colori fossero diversi da quelli italiani
Francesco240D,perchè la seat 127 4 porte uscì sul mercato italiano con molto ritardo rispetto al lancio della due o tre porte,quindi ebbe una diffusione di solo 2 o 3 anni.IO mi ricordo che la prima che vidi,e mi piaceva molto la soluzione di salita o discesa indipendente dai posti posteriori,risale al 1975/76
Mi collego al commento di ''screanzato'' aggiungendo che la diffusione assai limitata (mai vista personalmente una quattro porte prima serie) era sicuramente dovuta anche al fatto che fosse importata dalla Spagna, con ovvie limitazioni di ''numero''. Inoltre in Italia sappiamo bene che si guarda(va) con un certo disgusto la produzione non Italiana/Tedesca/Francese, quindi posso presumente che fu penalizzata parecchio anche da questo fattore, perché ritenuta più scadente di quella prodotta in Italia. Infine all'epoca non c'era ancora la concezione delle porte posteriori su auto piccole. non venivano ritenute necessarie.
Avvistamento stratosferico in ogni caso, andrebbe salvata e restaurata.
Parliamo in ogni caso di auto straniere, che seppur con buone vendite da noi, non possono lontanamente eguagliare il successo di 127, per ovvi motivi. Una straniera che da noi ebbe un immenso successo fu Renault 5, che ''per puro caso'' fu disponibile per anni solo a tre porte. Con questo non dico che tutti fossero stereotipati sulle tre porte (come oggi però lo sono sulle cinque), però dalla massa non veniva vista l'utilità concreta delle porte posteriori su auto di segmento A/B.
dalla massa non veniva vista l'utilità concreta delle porte posteriori su auto di segmento A/B
La "massa" come la chiami tu, l'utilità la vedeva eccome. Ma mancavano i soldi a molte famiglie e mancava soprattutto l'offerta, soprattutto nel panorama automobilistico italiano.
Infine fai attenzione all'uso dei termini: gli italiani non provavano disgusto per le auto prodotte in paesi che non fossero Italia, Francia o Germania, semplicemente temevano che l'acquisto di un' auto poco difffusa potesse determinar problemi in caso di manutenzione, riparazione, assistenza, o banalmente in caso di acquisto di pezzi di ricambio. Cosa che poi accade anche oggi, soprattutto per chi vive in piccoli centri.
Fabbricazione spagnola, quattro porte, colore di fantasia, targa bianca lunga, copricerchi di un'altra Fiat.. Insomma, potrebbe essere scambiata tranquillamente per una foto scattata in Spagna
Va detto anche che una vetturetta a 5 porte ha una scocca meno rigida che , ad esempio , in caso di tamponamento , devi pressare , non essendo conveniente la riparazione ...
Ho vinto la timidezza nello scattare fotografie ad auto altrui per questo esemplare, di cui ho memoria (sempre nella stessa zona) da almeno venticinque anni. Sono quasi sicuro sia di una persona anziana, visto che si muove davvero di rado.
Per quanto un tempo cambiare colore di un'auto non fosse così complicato, punterei un paio di euro sul fatto che si tratti di un colore originale.
A meno che, a metà degli anni '90, in coincidenza della ritargatura, non sia stato fatto un revamping, che includeva anche i copricerchioni.
Se compare il fatidico cartello "vendesi", vi avviso!
La "massa" come la chiami tu, l'utilità la vedeva eccome. Ma mancavano i soldi a molte famiglie e mancava soprattutto l'offerta, soprattutto nel panorama automobilistico italiano.
Se posso mettere i miei due cents, credo ci sia una sintesi tra le due posizioni. E' vero che in larga misura mancavano i soldi, ma è anche vero che là dove c'erano non si riteneva utile spenderli su vetture che iniziavano a diventare, alla fine degli anni '70, delle auto da città - e non più la sola auto di famiglia.
Tant'é che anche quando l'offerta arrivò in pianta stabile (127 mk3 e perfino Fiat Uno mk1), la versione 3p. rimase preponderante. E diverse straniere non si poserò nemmeno il problema per un altro decennio buono (Fiesta, Polo). Anche in questo, occorre riconoscere che i francesi furono lungimiranti.
Quando nel 1981 mia madre dovette sostituire la 500L, avendo tre bambini piccoli non prese nemmeno in considerazione la Panda e puntò dritta sulla Visa; e le colleghe (di pari prole) la trovarono una scelta abbastanza eccentrica.
Quando nel 1981 mia madre dovette sostituire la 500L, avendo tre bambini piccoli non prese nemmeno in considerazione la Panda e puntò dritta sulla Visa; e le colleghe (di pari prole) la trovarono una scelta abbastanza eccentrica.
i miei genitori si trovarono nella stessa situazione nel 1986, quando nacque la mia seconda sorella. Mio padre aveva una Uno 45 nuova e sostituirono la 500L di mia madre con una Panda 30 usata!
A casa mia invece, dopo l'arrivo di mio fratello (intorno al 2000) si decise di accantonare la 128 in favore di una 500 L. E ci credo, consumava la metà!
Il colore, metallizzato, è chiaramente non originale. A occhio direi che questa tinta era disponibile sulla Cinquecento e sulla Punto prima serie (“turquoise 430”).
Il colore, metallizzato, è chiaramente non originale. A occhio direi che questa tinta era disponibile sulla Cinquecento e sulla Punto prima serie (“turquoise 430”).