Bellissimo conservato, almeno a giudicare dalla consunzione dell'angolo posteriore del paraurti.
Questa tinta non ce l'ho presente, mi sembra più chiara della mitica Luci di Bosco.
Colore rarissimo e sicuramente insolito sulla prima serie. Dovrebbe essere il Beige chiaro metallizzato. L'abbinamento col motore, fresco di lancio nel 1979, è pazzesco. Il luci di bosco dovrebbe essere stato inserito in catalogo coi modelli 1981, ma per queste cose servono Marco Blackboxes o Antonio Total
Esemplare splendido e ben motorizzato , con finitura rara ed elegante ; merita cerchi millerighe ...
Divertente da guidare con 122cv e la quinta di potenza ...
Quando ancora avevo i capelli... ora rasati a zero, andai con mio cugino a comprare la Giulietta. Il venditore propose questo colore che era disponibile a catalogo e per fargli capire meglio la tonalità, indicò la mia allora ricca chioma. L'auto fu presa, appunto, Luci di Bosco...!
Auto che da bambino mi faceva impazzire e che continua a farmi impazzire anche a 45 anni.
Linea elegante, sportiva, snella, molto italiana e molto Alfa.
Nettamente migliore, a mio parere, della 75.
Esemplare stupendo per condizioni, motorizzazione e tinta rarissima ed elegante. Tra l'altro è anche una delle prime 1.8. Notevoli anche i fendinebbia.
Una mia collega dovrebbe ancora avere una 1.6 abbandonata in un box da almeno una trentina d'anni, era del marito.
Una volta mi disse se volevo vederla, ma non ci sono mai andato perché poi si sa come vanno a finire queste cose.
Tr'73 , "DEVI" assumerti le responsabilita' che competono ad un appassionato , e "DEVI" farlo prima che lo faccia un altro !!!
1) Non ho più spazio nel box
2) Dovrei acquistare prima un ponte sollevatore per l'occasione e non mi sembra il caso.
3) Se torno a casa con un altro rottame poi devo affrontare una probabile causa di separazione.
4) Sicuramente sarà un bagno di sangue il ripristino dopo un fermo ultratrentennale, anche se per ipotesi limite dovessi prenderla a costo zero.
Visione quasi eterea, pressoché unica. Il beige chiaro metallizzato (corretta l'identificazione de Il Bue) era un colore a pagamento disponibile oltretutto solo in Italia.
Quindi non credo sia tanto facile trovare una gemella di questo esemplare.
Come si può vedere dalla foto sopra, trovata in rete, la Giulietta prima serie aveva una gamma di colori così particolare e variegata che risulta quasi incomprensibile l'elevato numero di esemplari venduti in tinta Avorio.
Tornando a questo mirabile esemplare, è giusto rimarcare il fatto che due paia di "Millerighe" gioverebbe ulteriormente all'effetto complessivo. I fendi Carello con coperchio sono un "must have" per il giusto look da autocivetta.
Nettamente migliore, a mio parere, della 75.
Condivido pienamente, pur conscio del fatto che, con ogni evidenza, non siamo in molti a pensarla in questo modo.
Eppure a me piace così com'è, coi cerchi standard. Ha una resa estetica pazzesca il beige chiaro, relativamente più facile da vedere sulle Alfetta Gt/Gtv
conscio che con ogni evidenza non siamo in molti a pensarla in questo modo. Grin
Beh... la 75 per me è un rimpianto eterno, e la apprezzo di più soprattutto per le sue qualità stradali, più vicine a quelle degli anni'60 e 70. Tuttavia, come si può resistere ad una bellezza del genere?
Non capisco il senso di destinare determinati colori solo a certi mercati.
Introduce una inutile complessità da gestire a livello produttivo e commerciale.
Aveva una gamma di colori veramente assai variegata. Ad esempio il fatto che il verde oliva metallizzato non fosse disponibile per il mercato italiano non lo trovo giusto, una Giulietta con quel colore a mio avviso sarebbe stata stupenda. Avrebbe avuto la stessa resa di questo meraviglioso beige chiaro. Anche se nel caso fosse stato disponibile anche qui in Italia, non so in quanti l'avrebbero presa di quel colore.
Magnifica questa tinta, ancor prima la macchina. Mi aggrego a coloro che pensano sia migliore della 75, sebbene questa sia una derivata cambia completamente in estetica: questo succede molto spesso (vedi 132/Argenta, auto differenti ma "uguali" per ciò che riguarda pianale, abitacolo e giroporte). Il fatto che alcuni colori fossero disponibili solo in Italia secondo me era legato al fattore esclusività.
Mio nonno aveva una Giulietta 1.3 argento metallizzato, tra le prime del 1978. Quando la cambiò per una Dedra 1.8 LE, nel 1993, nessuno la voleva nonostante fosse perfetta e con soli 70.000 km. Gliene dissero di tutti i colori: oscena, vecchia, petroliera, cassone, baracca. Dovette rottamarla ancora con i coprisedili in velluto a coste nocciola della linea accessori Alfa Romeo e l'autoradio Blaupunkt nella plancia.
Pezzo prelibato da preservare gelosamente.
Voto anch'io, come Bob, per quattro millerighe, degno completamento per l'eccellente accoppiata motorizzazione-finitura.