Prima serie in condizioni splendide e con pregiata targa nativa milanese. Colori scuri piuttosto diffusi su questa serie, chissà di che cilindrata è...
Dalla targa si può facilmente dedurre che il primo proprietario fosse qualche professionista benestante o imprenditore. Bello lo scatto dinamico con freccia accesa.

Super ammiraglia di Borgo San Paolo solo per pochi facoltosi ; mi sembra di intravvedere selleria granata ...

Una targa diversa avrebbe portato ad immaginare un bracciante agricolo come primo proprietario?

Si tratta di una 2500 prima serie (tipo 813.00), riconoscibile dall'assenza delle luci di retromarcia.
Trattandosi di un modello del 1961 non ha più i tergicristalli posteriori.
Se non sbaglio, in base alla targa e al colore grigio medio con interni in pelle granata, dovrebbe trattarsi di un esemplare che avevo incontrato nel lontano 1986 ad un raduno del Lancia Club Svizzero a Chiasso.
Mi fa piacere che sia ancora regolarmente in circolazione in Italia con la sua targa nativa milanese.

Ricorda il film "Il vedovo", con Franca Valeri e Alberto Sordi.

Ringrazio l’amico “Cence” per la foto. Esemplare fotografato nella mia città, personalmente mai visto in giro od ai raduni, chissà

Non dimenticare che diversi mafiosi, ufficialmente, risultavano impiegati come "braccianti agricoli".

No Marlon, ma se avesse avuto una targa di una provincia dell'Italia meridionale o insulare il proprietario poteva essere il padrone del bracciante, alias uno dei tanti latifondisti che ancora pullulavano negli anni '50-'60 al Sud Italia, dove il boom economico tardava ad arrivare o era meno forte di una provincia quale Milano o Torino.

In realtà il latifondismo italiano era sostanzialmente terminato con la riforma agraria del 1950-51.

Anche Sud e Isole annoveravano diverse categorie che potevano permettersi una Flaminia, in primis importanti liberi professionisti (es. avvocati, notai) e proprietari di realtà industriali di una certa importanza. Inoltre il latifondismo, come giustamente evidenziato da Mikitiki, dalla riforma agraria del '50 cominciò a morire fino a estinguersi del tutto nel giro di qualche decennio.