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Citroen BX 11

citroenbxkanonx20230215.jpg
Anno n.c., targhe bianche del 1989 (Kanon X).

Data: 15/02/2023
Commenti: 14
Visualizzazioni: 1008
Commenti
#1 | time101cv il 15/02/2023 08:42:17
La targa è "ME 48"
#2 | tonymura il 15/02/2023 09:54:36
Ottimo avvistamento! Peccato sia abbandonata..
#3 | bob91180 il 15/02/2023 10:36:46
Immersa in un sonno profondo davanti casa ; quando sarà marcia pretenderanno di venderla ...
#4 | Frabo187 il 15/02/2023 13:19:52
quando sarà marcia pretenderanno di venderla


Magari al solito prezzo onesto! paiasso
#5 | tonymura il 15/02/2023 15:27:29
Purtroppo temo non la voglia nessuno...
#6 | mariano il 15/02/2023 18:53:43
Beh credo che la BX11 non sia nei desideri di nessuno, forse nemmeno quando era nuova. Pfft
Comunque non sembra affatto male come esemplare, penso sia recuperabilissima.

Mi son sempre chiesto se la differenziazione di stampo del terzo montante tra le versioni povere prive di terzo finestrino e le versioni ricche che lo avevano non fosse antieconomica a livello di produzione.
#7 | blackboxes66 il 15/02/2023 18:56:54
Era costituito da un pannello in plastica, il costo era quindi basso.
#8 | mikitiki94 il 15/02/2023 19:38:12
Non ho mai capito bene con che criterio veniva montato il terzo finestrino. Credevo fosse solo per le versioni più costose, ma ho scoperto che la GTi ne era priva.
#9 | mariano il 15/02/2023 21:09:43
A quanto so sulla Phase 1 c'era solo sulla TRS e sulla TRD, la gamma della Phase 2 fu rivista così tante volte che non ci ho mai capito nulla, credo comunque ci fosse solo sulle versioni top di gamma (sia benzina che diesel) non sportive.
#10 | Uno Turbo D il 16/02/2023 12:42:46
Del terzo finestrino si parla nei commenti sotto questa sua "sorella" più anziana:

https://www.targhenere.net/gallery/photogallery.php?photo_id=54847

Gran peccato comunque, anche se è una versione base, merita comunque il salvataggio, è comunque affascinante nella sua semplicità.
#11 | Total III il 16/02/2023 17:26:12
#6 | mariano il 15/02/2023 17:53:43
Beh credo che la BX11 non sia nei desideri di nessuno, forse nemmeno quando era nuova.


Beh, non è proprio così. La "11" era la BX a benzina più venduta dopo la "14 RE", vuoi perché il nuovo motore tipo 205 era piuttosto brioso in rapporto alla cilindrata e andava molto meglio rispetto al precedente montato nella prima serie, vuoi perché sul mercato non c'erano altre 1100 che potessero vantare le sospensioni idropneumatiche, i quattro freni a disco, quella abitabilità e quel livello di confort.
Tanto che nel nostro mercato, dopo il lancio, una versione motorizzata col 1124 cm3 è sempre stata disponibile (nel 1990 divenne "11 TE", con un grado di finitura simile al precedente "RE", e infine "11 TE Club" con vernice metallizzata e vetri azzurrati di serie). Altre versioni di accesso di medie coeve non ebbero altrettanta fortuna: la Tipo 1.1 Fire ebbe vita piuttosto breve e venne eliminata dai listini dopo poco più di un anno.

A parte tutto, non ho mai visto di buon occhio la politica commerciale della Citroen che associava, con ben poche possibilità di personizzazione, gli allestimenti più spartani alle motorizzazioni inferiori. Credo che se la "11" fosse stata disponibile in un allestimento intermedio con vetri elettrici e chiusura centralizzata, il riscontro commerciale in Italia sarebbe stato ancora più favorevole, come aveva in quegli anni intuito la Renault con le sue R9 e R11 TCE riservate al nostro mercato. Anche la Ford Escort 1.1 era disponibile in allestimento Ghia, come la Tipo 1.1 Fire nell'attraente versione Digit.

Così la BX 1.1 veniva scelta dalle persone che badavano molto alla sostanza - oltre che al trattamento fiscale piuttosto favorevole - e ben poco ai fronzoli e all'estetica. Se oggi è poco attraente è perché sono venute meno le condizioni che ne favorivano l'acquisto, oltre al fatto che con pochi euro in più ci si può mettere in garage una BX ben più accessoriata e molto meglio motorizzata.
#12 | prof il 16/02/2023 18:36:20
la Tipo 1.1 Fire ebbe vita piuttosto breve e venne eliminata dai listini dopo poco più di un anno.

Davvero? Non ricordavo che fosse stata tolta dal listino così presto.

non ho mai visto di buon occhio la politica commerciale della Citroen [...]

Il mercato italiano si è sempre distinto per questo aspetto. All'estero al contrario, non era infrequente imbattersi in modelli dalle motorizzazioni più importanti associate ad allestimenti più poveri. Cosa da noi praticamente inesistente.
#13 | Total III il 16/02/2023 19:40:39
Davvero? Non ricordavo che fosse stata tolta dal listino così presto

Hai ragione. Durò due anni, ricordavo male. Chiedo scusa per l'imprecisione.

All'estero al contrario, non era infrequente imbattersi in modelli dalle motorizzazioni più importanti associate ad allestimenti più poveri.


Vero. Restando nel novero BX ad esempio, in Francia esisteva una versione chiamata "16 S", da non confondere con la sportiva 16 Soupapes, che univa l'allestimento base della 11 al brillante motore 1580 cm3. Oppure la nuova Turbo Diesel Intercooler, che da noi era disponibile solo col ricco allestimento TRD mentre in Francia si poteva ottenere con il ben più economico RD.
Se oggi come anche al tempo la BX 11 può sembrare scarna, bisogna tenere al mente che in Francia era ancora disponibile anche su seconda serie la BX 14 base, priva di quinta marcia e perfino di poggiatesta anteriori, cose che l'importatore vide bene di offrire di serie nelle 11 italiane.
Queste versioni, vedi gli illustri esempi preesistenti delle CX 2400 Super e DS 23 Comfort, catalizzavano in Francia molti consensi mentre da noi erano praticamente invendibili.
Non a caso le versioni di accesso della XM, spartane oltre il lecito e con un cruscotto che quanto a dotazione faceva sembrare la Panda 4x4 uno shuttle, non arrivarono mai da noi.
#14 | blackboxes66 il 16/02/2023 21:32:36
In Francia soprattutto erano gradite versioni super spoglie. Dalle R5 e Peugeot 205 prive di lunotto termico alle ammiraglie Renault 20 e 25, CX e 505 senza poggiatesta... Anche in Germania erano diffusi gli allestimenti più semplici, ma sempre provvisti degli accessori per la sicurezza. Da noi si sceglievano quasi sempre quelli più costosi, ma spesso si preferivano accessori estetici o di confort a discapito di quelli per la sicurezza: poggiatesta e cinture fino agli anni 80, in seguito ABS e airbag.
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