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Rover 213 SE

rover200neim20230511.jpg
Anno 1987 (neim4).

Data: 11/05/2023
Commenti: 21
Visualizzazioni: 971
Commenti
#1 | time101cv il 11/05/2023 14:04:35
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2023/05/rps20230228_140723.jpg
(foto "neim4" )
#2 | Rover213 il 11/05/2023 14:09:39
Esemplare intonso e, se non ricordo male, con pochi km.
Questi copricerchi, assolutamente originali, erano molto poco diffusi rispetto a quelli standard.
L'unico errore veniale è la targhetta "12 valves", derivata da un esemplare pre-restyling che qui non andrebbe.
#3 | prof il 11/05/2023 14:24:55
Eh beh... una tale "feature" merita di essere posta in evidenza! Smile
#4 | Frabo187 il 11/05/2023 14:37:40
Fantastica!
#5 | Total III il 11/05/2023 16:25:35
Modello che mi è sempre piaciuto. Idealmente sostituiva la Triumph Acclaim, primo esperimento piuttosto riuscito di sinergia nippo-britannica, corroborato da un buon successo di pubblico anche fuori dai confini degli UK, cosa che non accadeva da anni ad un prodotto Leyland.
Nonostante al momento del lancio non fossero mancate le polemiche sull'ampliamento verso il basso del nobile marchio Rover e sull'eccessiva somiglianza all'omologa Honda il cui prezzo d'acquisto era ben più contenuto, la Rover 200 ebbe buon successo, tale da cannibalizzare la di poco successiva Austin Montego (per quanto ci sia da dire che la Montego, non certo povera di contenuti interessanti ma penalizzata da un'estetica poco riuscita, in pratica si cannibalizzava da sola).
La gamma era assai completa negli UK, in cui accanto alle versioni "base" ed "S" dalle finiture più povere era prevista la proverbiale Vanden Plas con interni in pelle di serie. In Italia, la scelta assai limitata si risolveva nella quasi totalità di preferenze sul modello 213 SE: dotazione accessori e finiture più che soddisfacenti e prestazioni ottime in relazione alla cilindrata.
Molto più raro incontrare una 216 Vitesse, che col senno di poi si rivelò meno affidabile della sorella minore.
#6 | prof il 11/05/2023 17:33:10
Molto più raro incontrare una 216 Vitesse...

Nei miei ricordi di ragazzino appassionato di auto e divoratore seriale di Quattroruote, la dicitura "Vitesse" si accompagna sempre ad "EFi". Grin
#7 | Rover213 il 11/05/2023 17:36:23
216 Vitesse, che col senno di poi si rivelò meno affidabile della sorella minore.

Sicuramente meno affidabili delle versioni col motore Honda (e vorrei ben vedere!), quelle col serie S inglese non erano inaffidabili tout court: un paio di anni fa, in madrepatria è stato messo all'asta un esemplare di 216 S (versione particolarmente rara, con la motorizzazione apicale abbinata all'allestimento più povero) con la bellezza di 416.000 miglia, pari a circa 670.000 km.
La sua comparsa ha fatto il giro degli appassionati inglesi, ed è stata salvata da un'associazione: doveva infatti essere incentivata per una Mazda nuova.
#8 | alequattro75 il 11/05/2023 18:05:19
Per quanto non bellissima, preferisco la Montego. Molto più "inglese" .
Honda è un costruttore che adoro, ma in quanto ad estetica, salvo rarissimi casi, è quanto di più lontano ci sia dai miei gusti (come la quasi totalità delle auto giapponesi...).
Questa Rover comunque non mi dispiaceva, soprattutto nella versione 216 che aveva un look sportiveggiante.
Nettamente migliore della povera Acclaim...
#9 | Uno Turbo D il 11/05/2023 18:52:44
Ho appena letto in un sito di appassionati che nei primi tempi di commercializzazione era disponibile solo col 1.3 Honda, al quale già da subito fu abbinato anche l'allestimento Vanden Plas: queste 213 V.P. devono essere introvabili ormai, dato che furono prodotte per neanche un anno, sostituite dalle 216 V.P....
#10 | Nakagtv il 11/05/2023 19:56:12
Di questa Rover 200 me ne ricordo qualcuna, ma di Montego no, eccetto forse per la Station Wagon. A quei tempi la gamma Austin-Rover vendeva pochissimo sul nostro mercato… si risollevò con un certo brio nei primi anni ‘90, quando furono lanciati alcuni modelli (la 100, la 200, la 600) che ottennero un buon successo. Ricordo che una mia vicina di casa aveva una 111 SL bianca su cui salii un paio di volte e mi colpirono gli inserti in radica e il piacevole velluto dei sedili: putroppo dopo un po’ di anni la vedevo sempre “accasciata” sulle ruote anteriori, difetto tipico già della precedente Metro. Anni dopo viaggiai per un periodo sulla 820 Coupè di un mio amico, verde bottiglia con interno in pelle beige: mi sembrava quasi una Jaguar!
#11 | Luka96 il 11/05/2023 20:55:16
Per quanto non bellissima, preferisco la Montego.

Concordo sulla seconda parte della frase, però sulla prima no, perché a me la Montego piace molto Grin
#12 | puma76 il 11/05/2023 20:59:36
Veramente bella e perfetta, sicuramente è tenuta in modo maniacale. Nemmeno immagino la difficoltà a reperire i ricambi di carrozzeria, specie la fanaleria!
#13 | mx5dan il 12/05/2023 00:31:31
Honda è un costruttore che adoro, ma in quanto ad estetica, salvo rarissimi casi, è quanto di più lontano ci sia dai miei gusti (come la quasi totalità delle auto giapponesi...).

So che è off topic rispetto alla 213, ma essendo io adoratore di Honda (e altre jap) anche sul piano estetico, avrei la curiosità di capire quali possono essere le eccezioni Smile
#14 | Fantonx14 il 12/05/2023 01:12:17
L'attuale Premier ne possedeva una bianca ovviamente targata Roma, ma parliamo di più di vent'anni fa...
#15 | alequattro75 il 12/05/2023 09:25:12
Diciamo che fra fine anni '80 e metà anni '90 c'è più di una giapponese che mi piace.
Per ciò che concerne Honda erano molto belle le Civic dell'epoca, fino alla Civic 6. Erano belle le Accord (bellissima la Aerodeck!), le Legend e la Nsx, davvero un capolavoro assoluto.
Di Mazda ce n'erano di molto belle, tipo la Xedos6 (che lo stesso Da Silva, per sua ammissione, la prese da modello per la 156), la Mx5 (più la seconda serie) cosi' come le Subaru (splendida la Legacy dell'epoca, che fu adoperata anche dalle nostre forze dell'ordine),e la Impreza di primi anni '90.
#16 | 1600 GT il 12/05/2023 11:06:16
Penso che il meglio della produzione automobilistica giapponese lo abbia dato tra la fine degli anni 80 e la prima metà dei 90. Alequattro ha citato ad esempio la Honda Legend che è una vettura magnifica e che non ha nulla da invidiare a molte ammiraglie occidentali coeve. La MX5 poi è una spider fantastica, divertentissima da guidare e degna erede dell'Alfa Romeo Duetto. Le Subaru Legacy e Impreza prima serie erano vetture magnifiche e quest'ultima regina per anni nei rally.
#17 | mx5dan il 12/05/2023 12:20:31
@alequattro75, direi che i nostri gusti per larga parte coincidono Wink
#18 | neim4 il 12/05/2023 20:24:57
i.postimg.cc/VNnP89mW/20230512-192808.jpg
#19 | Transaxle73 il 13/05/2023 14:27:35
Anche io concordo sul fatto che i giapponesi hanno toccato l'apice tra la seconda metà degli anni ottanta e la fine degli anni novanta. Hanno sfornato auto non solo affidabili e ben costruite ma anche esteticamente gradevoli e di converso anche la partecipata Rover, di cui Honda deteneva il 20% del capitale, ne beneficiò in maniera considerevole al punto che per qualche anno risultò il marchio straniero più venduto in Italia. Le mie jap preferite dell'epoca sono oltre alla Mazda MX-5 NA, la Nissan 200sx s13, la Toyota Mr2 Mk2, Honda s2000, Honda CRX Ed9, Mazda Xedos 6 e quasi tutte le Honda Accord.
#20 | prof il 13/05/2023 14:42:42
Beh, tanto ormai siamo off topic...
Non me ne vorrà questa bella Rover 213.

Come dimenticare il poker di sportive di inizio anni '90?
Honda NSX, Mazda RX-7, Mitsubishi 3000 GT, Nissan 300 ZX.
Auto che, ciascuna con le sue caratteristiche distintive, non sfiguravano affatto nei confronti delle coeve Ferrari 348 e Porsche 911 (964).
#21 | mx5dan il 14/05/2023 01:00:17
prof, aggiungerei anche la Toyota Supra mk4 al tuo elenco.
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