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Fiat 503 Cabriolet

fiat503mc12720200505.jpg
Anno n.c., targhe bianche del 1993 (Mc 127).

Data: 05/05/2020
Commenti: 5
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Commenti
#1 | bob91180 il 05/05/2020 11:51:31
Cimelio di estrema rarita' , prodotta solamente per due anni , 1926/1927 , carrozzeria torpedo , motore 1,5 con 27cv ... in rete si possono vedere immagini del frontale ...
#2 | Cesco il 05/05/2020 12:48:38
Meravigliosa anche la fanaleria con quegli indicatori di direzione. Smile
Il colore della scocca sembra di un bel verde, forse ripreso dai raggi delle ruote.
#3 | Markino il 05/05/2020 15:19:37
Gli anziani che l'hanno vista circolare negli anni '30 e '40 - e poi i collezionisti votati alle prebelliche - sono soliti chiamare questo modello "il 3", come in genere fanno per altre vetture FIAT della lunga serie "500" ("la 9", "la 20", "il 14" ). Definizione confidenzale, per chi ha vissuto quei tempi, ma non certo dettata dall'abitudine a salire su un'automobile, alla quale, tra gli anni '20 e '40, gran parte dei giovani guardava come noi potremmo pensare ad un elicottero (così sintetizzava mio zio, "ragazzo" del 1 gennaio 1924, pur essendo la nostra una famiglia già benestante), dato che il rapporto tra vetture circolanti e popolazione non arrivò neppure nel 1940 al fatidico 1:100, e restò comunque sempre lontano dalla densità automobilistica di paesi come la Francia o la Gran Bretagna, per non parlare degli Stati Uniti, dove la macchina era oramai avviata ad essere un fenomeno di massa, grazie alla produzione di matrice fordista.
La "503" era in sostanza una rivisitazione della "501", vettura da un litro e mezzo di grande successo prodotta a partire dal 1919; la comparsa del radiatore a timpano sulla "509", la nuova "mille" lanciata nel 1925, ebbe un tale successo da obbligare ad estendere tale soluzione a tutta la gamma, che, oltre ad abbandonare il precedente radiatore ovoidale e ricevere altre migliorie, fu segnata dall'aumento di due unità del codice modello precedente.
Vettura quindi di categoria medio-piccola, solida ed efficiente, la "503" fu costruita in oltre 42mila unità per circa un biennio, prevalentemente in versione Torpedo - carrozzeria scoperta a quattro porte - alla quale si affiancavano poi altre configurazioni, come le Spider a due posti o le Berline chiuse, realizzate anche da carrozzieri esterni.
Inevitabile il modesto numero di esemplari superstiti, scampati alle distruzioni della guerra e allo sfruttamento sino alla consumazione delle unità ancora marcianti nell'epoca della Ricostruzione, anche se ne esistono più di quante si possa immaginare, con una discreta quantità conservata in paesi stranieri, dove la FIAT era un costruttore molto apprezzato e realizzava una parte importante del fatturato.
Questa, restaurata a dovere e collezionata in Piemonte, è piuttosto nota; tonalità verde scuro, come giustamente osservato. Alla base della calandra, una selva di placche testimonia la partecipazione a numerose manifestazioni, prova dell'insospettabile (agli occhi odierni) fruibilità di queste vetture così datate, a condizione di saperne gestire i limiti, specie per quanto riguarda la frenata.
L'anno da me rilevato in occasione di concorsi d'eleganza e raduni è il 1927.
#4 | prof il 05/05/2020 15:56:30
Sarei curioso di guidare un'auto di quel periodo. Chissà che sensazioni...
Markino, ci delucidi sul radiatore a timpano anziché ovoidale?
#5 | Markino il 05/05/2020 16:02:20
Certo, la definizione riguarda la conformazione della parte superiore del radiatore.
Quella ovoidale è una sagoma palesemente più retrò, con la sommità arrotondata; quella a timpano è invece simile all'omonimo elemento architettonico, i due lati superiori di un triangolo a base piana, in sostanza, con la "cassa" sottostante perfettamente verticale.
Peraltro, in Italia, il radiatore a timpano era stato già introdotto dalla rivoluzionaria Lancia "Lambda", nel 1921.
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