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Fiat 514

hispanofiat514mx5dan20200509.jpg
Anno n.c., targhe europee ZB (mx5dan).

Data: 10/05/2020
Commenti: 7
Visualizzazioni: 1149
Commenti
#1 | bob91180 il 09/05/2020 11:55:48
Databile 1930 circa , vettura che ispiro' la Balilla ...
Motore 1,5 con 30cv ...
#2 | mx5dan il 09/05/2020 17:33:03
Come si è arrivati a classificarla come Fiat-Hispano?
Nella mia ignoranza in materia ero già soddisfatto di esser riuscito ad identificare il modello (ovviamente tramite ricerche in rete) Grin
#3 | gabford il 09/05/2020 23:26:25
Personalmente avevo suggerito che lo fosse, per conoscenza di un esemplare con analoga griglia, esposto in un museo spagnolo (e supponendo che la targatura recente potesse essere conseguenza dell'importazione della vettura). Tuttavia, apprendo ora che quel tipo di griglia poteva essere presente anche su esemplari nostrani (un esempio a questa pagina ).
Discriminante, a questo punto, è lo stemmino, poco visibile, ma forse privo della tipica banda gialla della bandiera spagnola... Frown.
#4 | mx5dan il 10/05/2020 11:46:13
Ribadisco di essere totalmente ignorante in materia, ma sullo stemma, seppur la foto non l’abbia scattata da vicino, non c’è traccia di bande gialle.
#5 | Markino il 10/05/2020 16:52:48
Quindi, per essere più chiari, il logo sulla sommità della calandra reca la classica scritta "FIAT" con caratteri bianchi allungati, su fondo rosso ?

Esemplare del quale sarebbe interessante conoscere bene la storia, forse proveniente dall'estero; in tal caso, lodi sperticate a chi l'ha preferito a qualche sgraziata vetturetta britannica, o a un'americana che "gioca facile" in virtù della motorizzazione generosa.
Vettura fondamentalmente sfortunata, la "514". Lanciata dopo che la "509" aveva esaurito il proprio potenziale, nel 1929, non poteva però considerarsi la sua naturale erede, come forse pretendeva la FIAT: difficile stabilire una discendenza diretta tra un'automobile da un litro e una da quasi un litro e mezzo, specie in un mercato come quello italiano, dove la cilindrata si rifletteva poi sulla tassa di circolazione. Un mercato, peraltro - alla FIAT, fino ad allora azienda esportatrice per eccellenza, dovevano saperlo bene - al quale occorreva guardare con molta più attenzione dopo il nuovo corso di politica monetaria adottato a partire dal 1926, volto a rivalutare la lira per arrestare l'inflazione e difendere quindi i risparmi e il potere d'acquisto della piccola e media borghesia, spina dorsale del consenso al Regime. La linea di continuità della "514", quindi, si può stabilire più compiutamente con la "503", in un contesto che vedeva il temporaneo abbandono di una cilindrata minima, dopo la pur ottima e redditizia esperienza della "509", forse nell'ottimistica - e un po' imprudente - idea che il clima economico fosse oramai orientato ad una moderata stabilità e prosperità. Senonché, proprio dall'ottobre 1929, una serie di crolli borsistici che si sarebbe arrestata solo nel 1932, fece partire dagli Stati Uniti una stagione drammatica di fallimenti aziendali e disoccupazione di massa nell'intero Occidente sviluppato, passata subito alla Storia come "Grande depressione". Naturale conseguenza fu il crollo della domanda di beni di consumo e durevoli, e la brusca contrazione del commercio internazionale, dato che molti paesi si adoperarono, in varia misura, per favorire le produzioni interne.
L'insieme di questi fattori non poté che travolgere la "514", una buona automobile proposta in un'ampia gamma di versioni (Berlina metallica a due e quattro porte, Torpedo quattro porte, Spider, Spider Sport, Commerciale) che, in un triennio, sfiorò il modesto bottino di 37mila esemplari; a conferma delle forti difficoltà del periodo, il fatturato consolidato del Gruppo cadde dai 985 milioni di lire del 1930 ai 630 del 1932, quando la "508" ne aveva peraltro già invertito la caduta libera.
La Berlina metallica a quattro porte, qui in foto, è oggi molto rara, per quanto all'epoca la versione chiusa fosse oramai preferita, per la sua comodità e fruibilità, rispetto a quelle scoperte. Tuttavia, quando, al termine del secondo conflitto, per molti artigiani, commercianti e piccoli imprenditori fu necessario andare in caccia delle vetture superstiti da trasformare in camioncini, la scelta cadde più spesso sulle Berline, dove l'operazione era più semplice. Non ci vuole molta immaginazione per capire come poi finisse gran parte di quei camioncini...
Colore inconsueto, ma plausibile, e spero originale: in genere, le "514" in questa configurazione erano rifinite nelle solite tinte scure.
#6 | mx5dan il 10/05/2020 17:19:12
Quindi, per essere più chiari, il logo sulla sommità della calandra reca la classica scritta "FIAT" con caratteri bianchi allungati, su fondo rosso ?

Confermo.
#7 | time101cv il 10/05/2020 18:09:15
Ok, aggiorno la descrizione.
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