Sempre per me di grande fascino l'Alfa 6, anche se qui nella poco felice versione 2.0 V6 a carburatori, che ho avuto il "piacere" di avere da neopatentato parecchi anni fa. Prestazioni non all'altezza e consumi da petroliera per un corpo vettura non certo nato per ospitare un 2 litri. La targa europea "DD" dalle mie parti non si è proprio mai vista.
Ottimo esemplare recuperato a nuova vita in virtù di una solida passione "di nicchia".
Bello lo scatto posteriore, che rende evidente, per il 1986, l'anzianità della linea, penalizzata anche dal passo corto, dal pronunciato sbalzo posteriore, e dalla sproporzione lunghezza/larghezza; l'insieme non manca di una qualche eleganza, complice la tonalità, metallizzata come quasi sempre accadeva, ma il frontale convertito ai grossi proiettori rettangolari era divenuto un po' anonimo.
La "2 litri" fu venduta quasi solo in Italia per aggirare la famigerata normativa fiscale, ma stentò - inevitabilmente - a trovare clienti, sebbene dubito che la stessa Alfa Romeo immaginasse di poterne trarre numeri interessanti.
Il propulsore dovrebbe derivare dal 6V "Busso", e mi pare sia stato montato anche sull'Alfa "90 6V 2.0", ma con alimentazione a iniezione.
Fin da piccolo ho sempre avuto una insana passione per i "barconi invendibili", fra cui l'Alfa 6 occupava, assieme alla Renault 30 e alla Peugeot 604, l'empireo assoluto. La mia preferenza va, oggi come allora, a questa versione "restyling" in cui Bertone fece del suo meglio per ammodernare le linee vetuste della berlinona di Arese, riuscendo peraltro ad accorciarla di ben dieci centimetri solo eliminando i controversi e massicci paraurti con rostri. Migliorate anche le finiture interne, con sedili quasi sontuosi nella loro imponenza ed imbottiture extra che si estendevano anche lungo i montanti posteriori.
Dire che il Busso con cilindrata "anti IVA" alimentato a carburatori fosse poco riuscito su questa macchina, è un eufemismo: superava a stento i 180 orari con accelerazione e ripresa piuttosto pigre, in compenso i consumi erano galattici: molto migliore il suo rendimento, una volta dotato di iniezione, sulla più leggera Alfa 90 (per quanto non avesse certo perso il vizio di bere!)
Tornando alla "6", dovessi collezionarne una, potrebbe essere tranquillamente anche una "2.0" come questa, magari dell'elegante blu (valla a trovare) dell'esemplare usato da Pozzetto e Boldi ne "Il volatore di aquiloni". L'allestimento, salvo la mancanza dei cerchi in lega, è praticamente identico a quella della 2.5 Quadrifoglio Oro.
Mi sembra che il bell'esemplare fotografato manchi dello spoiler anteriore.
Ricordo il confronto di Quattroruote, nel 1984, con la versione dotata del 6 cilindri di maggiore cubatura, assai più brillante ed ovviamente consumava un po’ meno.
La 2.0 a 140 all’ora era attorno ai 7 km/litro.
Fin da piccolo ho sempre avuto una insana passione per i "barconi invendibili", fra cui l'Alfa 6 occupava, assieme alla Renault 30 e alla Peugeot 604, l'empireo assoluto.
anch'io sono stato grande amante dei barconi, ma l'alfa 6 era veramente terribile ai miei occhi.
Auto nata vecchia già nel 1979 e che nel 1986 era indubbiamente superatissima(nonostante il restyling di Bertone avvenuto circa 3 anni prima), ma a vederla oggi, ha un fascino particolare.
#8 | Alfa33 il 18/05/2020 14:49:11
Ricordo il confronto di Quattroruote, nel 1984, con la versione dotata del 6 cilindri di maggiore cubatura, assai più brillante ed ovviamente consumava un po’ meno.
La 2.0 a 140 all’ora era attorno ai 7 km/litro.
Si infatti ricordo che prese due stelle sia alla voce "consumo" che anche alla voce "ripresa". Non che la 2.5 V6 fosse il massimo dell'economia e della brillantezza, ma già era un motore più adatto alla mole della vettura.
La "6" è una di quelle auto che si odiano o si amano, senza mezze misure. Io l'ho amata tanto in passato e nonostante le poche soddisfazioni non mi sento di odiarla oggi, anzi. La ricomprerei come storica, però in versione 2.5 prima serie.
I barconi teutonici non mi hanno mai entusiasmato e tanto meno ora,mentre l Alfa 6,la 604 Peugeot e la Renault 30 le ho sempre amate,proprio perchè chi le acquistava andava controcorrente e io ci vado quasi sempre,ho solo avuto una R20 per poco tempo,auto che mi è sempre piaciuta molto di cui amavo la comodità
Con il restyling ha perso la grinta che le donava la doppia fanaleria in compenso ha acquistato in eleganza anche se decisamente barocca, cosa che specialmente oggi le dona un fascino particolare. Non so nemmeno io il perché ma ho sempre pensato che il disegno delle coperture dello sfogo aria sui montanti fossero l'iniziale stilizzata di Bertone. Che poi varebbe solo per il montante sx. Mah!
mentre l Alfa 6,la 604 Peugeot e la Renault 30 le ho sempre amate,proprio perchè chi le acquistava andava controcorrente..
un po anch'io.. E come dimenticare la Tagora che aveva un vicino di casa all'epoca? Mi incuriosiva tutte le volte che la incrociavo- Cmq vero la "6" era in pole anche tra le mie "barcone invendibili" e me la rendeva simpatica il fatto che l'alfista di allora la denigrasse come quasi non fosse un modello del marchio.
(foto "Alfa33" )