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Fiat 508 Balilla 4 marce

fiat508balillaaporzi20200701.jpg
Anno 1934, targhe nere del 1938 (aporzi).

Data: 01/07/2020
Commenti: 22
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Commenti
#1 | Sauro il 01/07/2020 09:29:10
Bellissima foto e auto: pare un fotogramma tratto da un film di Pupi Avati!
#2 | Cesco il 01/07/2020 10:13:58
Scatto e soggetto magnifico, complimenti all'autore.
Ammetto di essere catturato più dallo scatto che dalla vettura, causa mia ignoranza sulla categoria delle prebelliche, che di per loro non mi attirano quanto le auto successive alla guerra.
Nulla quaestio sul fatto che auto di tale categoria siano comunque dei gioielli e i loro possessori meritino i più forti applausi.
#3 | bob91180 il 01/07/2020 10:42:50
Pezzo notevole corredato di targhe pressoche' coeve ... concordo sul fatto che mantenere in esercizio queste vecchiette sia piuttosto impegnativo ...
#4 | aporzi il 01/07/2020 11:19:45
Lo scatto è mio, e l'auto è di un mio compaesano. Grazie tante per i complimenti!
Una domanda da porre a chi ne sa di più: vedendo anche le altre 508 del sito, se non sbaglio, nessun'altra ha "l'omino Grin " sulla punta del cofano. Cosa rappresentava e per quali versioni era previsto?
#5 | andrix91 il 01/07/2020 11:25:03
Io ho una Balilla 4 marce del 1934, come quella in foto, l'omino rappresenta il Balilla che tira la pietra, all'epoca non usava come accessorio. E' venuto fuori successivamente
#6 | aporzi il 01/07/2020 11:32:32
Ah ok, grazie! Successivamente...... ma immagino non molto successivamente
#7 | Markino il 01/07/2020 11:34:10
Quell' "omino" potrebbe addirittura raffigurare Giambattista Perasso, detto "Balilla", giovane genovese che, secondo la tradizione, nel 1746 scagliò il sasso che fece scattare la rivolta popolare contro gli occupanti austriaci.
Si tratta comunque di un'aggiunta, non escluderei relativamente recente; alla fabbrica, questo decoro sulla sommità del radiatore non era previsto. Peraltro, statuette - anche bellissime - di ogni forma, originali o riproduzioni verisimili per i modelli di lusso, aggiunte in seguito su quelli degli altri segmenti, non sono affatto infrequenti sulle vetture comprese tra gli anni '20 e '30.
#8 | Markino il 01/07/2020 11:35:29
Andrix91 ha battuto sul tempo la mia prolungata stesura Grin
#9 | andrix91 il 01/07/2020 11:58:05
ahahah, da quello che so io l'omino del Balilla, dovrebbe essere venuto fuori negli anni 50, per i nostalgici del fascio. Io sulla mia Balilla non lo mai messo. Come accessorio dell'epoca misi il vaso in cristallo porta fiori, all'interno della vettura, accessorio dell'epoca, che usava dai primi anni del 1900.
#10 | aureliab20 il 01/07/2020 14:00:33
Il top per i radiatori delle vetture d'epoca è rappresentato dalle statue in cristallo LALIQUE in tutte le fogge e dimensioni
#11 | atae21 il 01/07/2020 14:57:30
Sono basito da quanto ne sapete su queste vetture d'anteguerra. Complimenti! claps
#12 | Markino il 01/07/2020 18:19:14
A prima vista, pare un bell'esemplare della serie lanciata nella primavera del 1934, che, con 71mila esemplari circa costruiti sino al 1937, consolidò ulteriormente il già lusinghiero successo della "3 marce" (circa 40mila vetture in 2 anni tondi), conseguito oltretutto in un'epoca di grave crisi economica, che sferzò l'Europa occidentale con un certo ritardo rispetto agli Stati Uniti, dove era deflagrata alla fine del 1929.
A parte la validità del prodotto, e i miglioramenti estetici e funzionali introdotti, la "4 marce" beneficiò anche delle prospettive meno fosche offerte da una certa ripresa dell'economia, vigorosamente sorretta in Italia dal robusto intervento dello Stato, che aveva portato nell'orbita della neonata IRI importanti imprese manifatturiere, e la parte più significativa del sistema bancario, vero anello debole dei primi anni '30.
La "508" si sarebbe ulteriormente evoluta nel 1937 con una 3a serie radicalmente rivisitata, che, con il suo piccolo aumento di cilindrata, avrebbe avviato la fortunatissima e longeva serie delle "1100" FIAT.
#13 | aureliab20 il 01/07/2020 21:36:59
Va bene la storia dei modeli fotografati perchè c'è sempre da imparare (anche per me), va bene il dibattito, ma il modello in questione è pieno di imperfezioni come la mancanza di filetti a mano intorno alla carrozzeria, la mancanza delle coppe ruota, mancanza del simbolo del fascio sulla targa se del periodo etc etc. Io purtroppo sono dell'avviso da oramai decenni che la storia viene tramandata se si trasmettono informazioni esatte. Scusatemi per la franchezza.
#14 | bayerische il 01/07/2020 21:59:11
Giusta osservazione,personalmente però sono meno fiscale,il fatto che qualche particolare non sia perfetto non toglie comunque nulla né all'emozione di ammirare una vettura di 86 anni e neanche alla testimonianza storica che essa rappresenta.E' una caratteristica prettamente italica la caccia ipercritica alle discrepanze anteposta alle emozioni che le automobili suscitano.
#15 | Markino il 01/07/2020 21:59:14
Sono senz'altro d'accordo con la necessità di perpetuare la Storia evitando distorsioni, però, nel complesso, ritengo che questo esemplare, seppur certamente perfettibile, si possa considerare - almeno all'esterno - di buon livello, posto che davo per scontata l'assenza delle coppe in quanto temporaneamente conservate a parte, come spesso accade su tanti modelli per evitarne il danneggiamento o il furto. Per precisare meglio il mio punto di vista, simile a quello appena espresso da Bayerische, non mi sento di essere eccessivamente severo con una vettura così anziana, che è già un miracolo sia sopravvissuta a decenni in cui avrebbe potuto accaderle di tutto, a cominciare dall'essere distrutta durante un conflitto che, nelle sue drammatiche vicissitudini, aveva ridotto a meno della metà il parco circolante del 1940; gli affinamenti - come la doppia filettatura tirata a mano - sono comunque sempre possibili, oltre che auspicabili.
Quanto al simbolo del fascio, credo siano pochissime le targhe che lo recano tuttora, anche se devo ammettere di non aver mai fatto troppo caso a questo dettaglio.
#16 | aureliab20 il 02/07/2020 00:19:17
Chiaramente il mio è un punto di vista solo ed unicamente personale, anche se le auto hanno delle valutazioni minime e sempre rispettando le tasche di ognuno di noi, è bene che si siano salvate le vetture più datate, però se restauro una vettura che mi interessa io personalmente non bado a spese, se no non inizio neanche per avere alla fine un prodotto simile a tanti. E' anche vero che restaurare una Lancia Appia costa tanto quanto il restauro di una Lancia Avrelia, ma con valori completamenti diversi, però se io sono innamorato dell'Appia farò un restauro a regola d'arte. Aggiungo inoltre che per un corretto restauro di questa e di altre vetture la vernciatura deve essere fatta alla nitro, procedimento ora vietato........sulla carta.
#17 | andrix91 il 02/07/2020 16:16:50
Sulla Balilla, borchie delle ruote e filettatura lunga la fiancata, erano di serie sulla versione lusso, sulla versione normale no
#18 | ARGiuliasuper il 02/07/2020 18:47:24
Indipendentemente dalle condizioni e dalla fedeltà all'originale, davanti ad un pezzo così mi tolgo il cappello. Bisogna anche tenere in considerazione che ha 86 anni. In così tanto tempo a qualcuno potrà essere venuto in mente di togliere o mettere qualcosa. Quando avevo 20 anni ed una basica Renault 4 L andai in una rottamazione e sostituii i sedili di stoffa tirata tra i tubolari con dei bei sedili imbottiti della GTL. I miei viaggi diventarono molto più comodi e gli amici trasportati mi riempirono di complimenti.
#19 | aureliab20 il 02/07/2020 23:01:42
Per i cultori della storia e tratto dal depliant originale della Fiat 508 a 4 marce del 1934 si scriveva:
"La berlina a linea aerodinamica, ha quattro posti, senza montante intermedio, due luci per ciascun lato con larghi cristalli discendenti a manovella, tappezzeria e imbottitura in fine panno, sedili anteriori divisi a poltroncina, regolabili e a schienale ribaltabile, cristalli di sicurezza, tendina alla lunetta posteriore, riparo sole interno, tergiscristallo elettrico, specchio retrovisore, illuminazione interna, orologio, indicatore livello benzina; e all'esterno paraurti,, coppe coprimozzi alle ruote disco, maniglieria, fari e fodera metallica alla ruota di scorta, tutti cromati; baule in lamiera, raccordato posteriormente alla scocca, radiatore con griglia inclinata verniciata nel colore della vettura e fanalino posteriore d'arresto. A richista dietro supplemento di prezzo, finitura interna in pelle, ruote a raggi, fanalini d'ingombro sui parafanghi, lamapada d'ispezione, e una seconda ruota di scorta pure con fodera metallica cromata.".
Da ciò si denota che i filetti erano di serie ed in questo esemplare oltre a non avere i particolari già menzionati, non ha il suo fanalino posteriore e la fascia cromata alla ruota di scorta. Se poi parliamo della versione lusso ci sono altri particolari in più, dai fari cromati, alle ruote a raggi etc etc. Comunque ciò non toglie che ai quei tempi il proprietario di una vettura apparteneva già alla media/alta borghesia che si poteva permettere di acquistare la automobile (come scrisse D'Annunzio che l'auto è femmina) e abbellirla nelle svariate carrozzerie che in quegli anni pullulavano in Italia.
#20 | Cesco il 02/07/2020 23:13:43
Quando avevo 20 anni ed una basica Renault 4 L andai in una rottamazione e sostituii i sedili di stoffa tirata tra i tubolari con dei bei sedili imbottiti della GTL. I miei viaggi diventarono molto più comodi e gli amici trasportati mi riempirono di complimenti.

Se io comprassi una vettura d'epoca ben conoscendone la storia potrei avere serie remore a rimuoverne le modifiche subite nel tempo. Da un certo punto di vista sarebbe come snaturare quell'esemplare, cancellare il suo tempo e la sua storia.
Certo se le modifiche non mi piacessero o le trovassi scomode il problema non si porrebbe.
#21 | SebaRaba1961 il 17/01/2021 14:38:05
Veramente fantastica sia la foto che l'auto! Sembra proprio una foto degli anni '40
#22 | LFL il 17/01/2021 16:47:07
Ritengo che uno dei pregi si questo sito sia la discussione e lo scambio di pareri: questo topic - oserei dire - sia esemplare da questo punto di vista.

In linea di massima, mi trovo d'accordo con aureliab20, soprattutto quando afferma che il restauro deve essere in primis passione e poi mero conto economico. Vado oltre: se si ha vera passione, a prescindere dalle proprie capacità economiche si dovrebbe anche approfondire la conoscenza della meccanica e della carrozzeria, così da poter - non dico verniciare un'auto o rifare un motore - ma almeno saper smontare i vari componenti, per abbattere (non di poco!) i costi di riparazione. Purtroppo, il collezionismo italiano va - nella maggior parte dei casi - in direzione opposta, essendo composto per la maggior parte da persone che vanno dall'esibizionista al procacciatore di qualcosa (che non definisco perché spesso poco chiaro). Tutta gente che disdegna di tenere un cacciavite in mano, anzi, si pregia di non saper fare nulla e di far fare tutto al proprio meccanico/carrozziere: normalmente, giro al largo da persone simili.

Una precisazione utile sulla vernice alla nitro: il divieto non è assoluto (leggere articolo 3 della circolare CE):

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32004L0042&from=PT

Mi ero informato perché supponevo che la Simca fosse verniciata nitro, invece era già acrilica (peraltro anche qui si potrebbe fare una discussione, ma lascio stare), ma ho voluto comunque conservare quella direttiva (in funzione Packard Clipper 1947 Wink ). In sintesi, è un po' il contrario di come dice aureliab20: sulla carta (de jure) si può fare, de facto è difficile perché - proprio per le implicazioni (non solo ecologiche, ma anche tecniche: la verniciatura nitro richiede molto più lavoro e soprattutto grande perizia) è praticamente impossibile trovare una carrozzeria disposta a farlo.

Una parola comunque sui restauri: se volessimo essere pignoli, sfido chiunque si sia trovato a dover far lattonare una vettura se si sia premurato di procurarsi l'acciaio giusto per fare i "rappezzi". Alcuni lo sapranno già, a tutti gli altri dico che già solo 40-50 anni fa gli acciai erano molto diversi da oggi: se è già difficile trovare una carrozzeria disponibile a verniciare alla nitro, figuriamoci trovare una fonderia che sia disponibile a fornire acciaio a gradazione d'antan e relativo laminatoio che dovrà lavorarlo... Per inciso, il Mercedes-Benz Classic Center di Stoccarda provvede a certificare i lavori di lattonatura con una specie di coniatura: garantisce che l'acciaio utilizzato è dello stesso identico tipo (tolleranze a parte) di quello usato all'epoca dalla Casa per costruire il dato veicolo. Però un restauro di una W116 presso il Classic Center può costare fino a 100mila Euro (più o meno 10 volte il valore dell'auto, 4-5 volte per la pur quotata 6.9).

In conclusione: in un restauro, considerare molto attentamente lo stato dell'esemplare che vogliamo rimettere in sesto. Come dice ARGiuliasuper, a 20 anni una basica R4 può anche avere i sedili più comodi di una GTL: spero solo che - se ha conservato l'auto - abbia conservato anche la selleria originale Wink
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